Nonostante in diversi tratti della Riviera romagnola permanga il divieto di balneazione per i valori oltre i limiti di escherichia coli rilevati, i vacanzieri continuano a concedersi lunghi bagni per sfuggire alla calura. “Ma sì, che sarà mai?”, si sente dire tra gli ombrelloni a Rimini. La spiaggia rovente, il mare tanto desiderato. Già giovedì, quando la notizia dei valori oltre i limiti è esplosa su tutti i media nazionali, adulti e bambini giocavano in acqua.
I commenti dei bagnanti – “Ci risiamo, il solito terrorismo mediatico”, commenta un riminese. “È strano perché le fogne sono chiuse, non ci sono stati scarichi in mare”, prova a rassicurare un operatore balneare che ha letto la notizia. “Sembra sia causa del riscaldamento globale”, afferma un bagnante che riporta l’ipotesi più accreditata al momento tra gli esperti.
Città abituata ai divieti di balneazione
Del resto la città era abituata ai divieti di balneazione per il rischio batterico prima della recente riqualificazione delle fogne. Anche in quel caso, dopo le piogge e la conseguente apertura degli sfioratori a mare, centinaia e centinaia di bagnanti non curanti della bandiera rossa si tuffavano in acqua.
I punti in cui è vietata la balneazione
Si tratta del territorio di Goro, nel tratto di Pinarella di Cervia e in 26 tratti del Riminese. Il divieto per il rischio di valori fuori norma è consueto nelle 24 ore successive alle piogge, perché vengono aperti gli sforatori a mare. Qui però, data la perdurante siccità, il fenomeno resta senza spiegazione.
Il mistero della presenza dei batteri