sabato, Novembre 9, 2024

Potrebbero essere oltre 100 i morti nel naufragio di un barcone avvenuto tra le coste libanese e siriana

Potrebbero essere oltre 100 i morti nel naufragio di un barcone avvenuto tra le coste libanese e siriana. Ma il numero si aggiorna di ora in ora. Secondo quanto riferito dalla tv di Stato  siriana i corpi recuperati finora sono 86, mentre sono circa una ventina le  persone che sono state soccorse e tratte in salvo. Venti i sopravvissuti, trasferiti nell’ospedale di Tartous in Siria. Sull’imbarcazione viaggiavano tra le 120 e 170 persone, che avevano lasciato la località di Miniyeh situata nei pressi di Tripoli, in Libano, per dirigersi verso le coste della Grecia. L’Osservatorio siriano afferma che a bordo della “barca della morte” c’erano per lo più libanesi ma anche siriani e palestinesi. Secondo le dichiarazioni del ministro uscente dei trasporti libanese, Ali Hamiye, le operazioni di soccorso non si sono mai fermate dalla notte del naufragio. Le autorità siriane e libanesi sono in stretto contatto per cercare di portare in salvo superstiti e recuperare altri corpi. Il primo ritrovamento di 15 corpi era avvenuto nel pomeriggio del 22 settembre di fronte alla costa di Tartus, in Siria, poco lontano dal confine col Libano. Ad aprile scorso più di 30 persone, tra cui donne e bambini, sono annegati di fronte alle coste del nord del Libano, mentre l’imbarcazione sulla quale viaggiavano è stata speronata da una motovedetta della guardia costiera libanese. L’imbarcazione era diretta, a quanto trapelato, in Europa al momento della tragedia. Tartus, dove i sopravvissuti sono stati trasportati, si trova circa 50 chilometri a nord della città portuale libanese di Tripoli. Secondo l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), il Libano ospita circa un milione e mezzo di rifugiati siriani e quasi 14mila provenienti da altre nazioni. E’ il maggior numero di rifugiati pro capite al mondo. Tuttavia, il Paese sta affrontando una grave crisi economica, alimentata dal Covid-19 e dall’esplosione nel porto di Beirut del 2020, con oltre l’80 per cento della popolazione che lotta per permettersi cibo e medicine. La situazione sta avendo un forte impatto sulla popolazione migrante del Paese: molti scelgono di fuggire altrove, anche in Europa. All’inizio di questo mese, sei persone, compresi bambini, sono rimaste uccise quando una barca che trasportava migranti dal Libano verso l’Europa è affondata al largo delle coste della Turchia.
Redazione
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