Anni fa Sylvester Stallone, ospite al Festival di Cannes, aveva dichiarato: “Never stop punching”, mai smettere di lottare. Un messaggio che è la perfetta eredità dei suoi personaggi iconici, Rambo e Rocky, che hanno attraversato il tempo e il proprio mito lungo decenni. Il primo film della saga di Rambo intanto compie 40 anni, uscito il 22 ottobre 1982 nei cinema degli Stati Uniti. E la lotta del Rambo di Stallone è quella per imparare a incassare. Il dolore e l’inadeguatezza. In una vita in cui è costretto a soffrire e ad affrontare la difficoltà di essere in equilibrio con il mondo intorno. Il film di Ted Kotcheff è l’adattamento cinematografico di “First Blood”, romanzo del 1972 di David Morrell, e tratteggia un’epoca socio-politico-culturale dei complicati anni 70 statunitensi, mentre è agli sgoccioli la drammatica Guerra del Vietnam. Una guerra la cui terribile violenza è stata subita da Rambo, mentre un’altra violenza attenderà il militare al suo ritorno in patria.
LA TRAMA
John Rambo è un soldato sopravvissuto alla guerra in Vietnam. Malinconico e deluso, arriva in un paesino alla ricerca di un ex commilitone, ma scopre che ha perso la vita a causa di un tumore. Ormai solo, vaga senza meta, fino a quando non viene arrestato dall’arrogante sceriffo, che vede in lui un elemento di disturbo. Rambo si ribella alla brutalità di cui viene fatto oggetto e, liberatosi dai poliziotti, fugge nei boschi. Qui, braccato, farà valere il perfetto addestramento alla guerriglia ricevuto sotto le armi del corpo speciale dei “Berretti verdi”. In breve, dopo aver messo fuori combattimento e ferito lo sceriffo e i suoi vice, si troverà a tenere in scacco oltre duecento uomini della Guardia Nazionale.
IL TITOLO ORIGINALE
Il titolo originale del film è “First Blood”, ovvero quello omonimo del romanzo firmato dal canadese David Morrell. Lo scrittore si è ispirato al soldato Audie Murphy, che durante la Seconda Guerra Mondiale dimostrò coraggio e resistenza fuori dal comune. La storia racconta che sotto i suoi colpi sono caduti 250 soldati e ben sei carri armati.
DAL ROMANZO ALLA SCENEGGIATURA DI STALLONE
L’esperienza dimostrata da Sylvester Stallone in “Rocky” valse all’attore la partecipazione alla sceneggiatura e tante modifiche che apportò soprattutto al personaggio di Rambo nel quale infuse un po’ di caratteristiche del carattere di Balboa, tra sensibilità e crolli emotivi. John divenne meno violento e sanguinario rispetto al romanzo e vennero diminuite le scene di violenza. E infatti nel film, a conti fatti, Rambo causa indirettamente la morte di una sola persona, diversamente dal libro.
I FINALI POSSIBILI
Oltre a quello che tutti abbiamo visto, con John Rambo che esce indenne, erano stati pensati altri tre possibili finali alternativi. Nel primo il colonnello Trautman avrebbe dovuto sparare e uccidere Rambo, mentre per colpire definitivamente Teasle. Nel secondo Rambo sarebbe uscito a rallentatore dalla stazione di polizia, sparando ai poliziotti, che però lo avrebbero ucciso. Un terzo, che poi fu in effetti girato, vedeva il protagonista uccidersi con la pistola impugnata da Trautman.
SUCCESSO AL BOTTEGHINO E VIA ALLA SAGA
“Rambo” è costato circa 17 milioni dollari, di cui 3,5 per l’ingaggio di Stallone. Negli Usa il box office è arrivato a 47 milioni mentnre a livello modniale toccò i 125 milione. Da qui l’idea di creare una delle saghe più redditizie di sempre. Al primo film sono seguiti “Rambo 2 – La vendetta” (Rambo: First Blood Part II) di George Pan Cosmatos (1985), “Rambo III” di Peter MacDonald (1988), “John Rambo” (Rambo), di Sylvester Stallone (2008), “Rambo: Last Blood” di Adrian Grunberg (2019).