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venerdì, Agosto 30, 2024

La promessa della premier Meloni sulla giornalista Graziella De Palo scomparsa misteriosamente nel 1980

“Le scrivo da madre a madre ma anche nella mia responsabilità di presidente del Consiglio, per assicurarle che farò quanto possibile per consentirle di avere quella verità a cui lei giustamente aspira da oltre 40 anni”, assicurando la desecretazione degli ultimi atti relativi alla vicenda ancora coperti da segreto. In una lettera al Corriere della Sera, la premier Giorgia Meloni risponde alla lettera di Renata Capotorti, madre della giornalista Graziella De Palo, scomparsa a Beirut assieme al collega Italo Toni il 2 settembre 1980, che ha chiesto verità sulla morte di sua figlia. In quegli anni “l’Italia era al centro delle tensioni internazionali e nel contempo colpita più di altri Paesi dai gruppi terroristici. Io ero troppo piccola per capire, ma il mio impegno politico è anche frutto della emozione che quegli episodi e poi la successiva morte dei giudici eroi Borsellino e Falcone suscitarono in me. Ora sento il dovere di madre nei confronti delle madri che hanno perduto i loro figli in quegli anni di violenza e terrore, e certamente nei confronti suoi”, dice la premier. Molti atti sono stati già desecretati, c’è stato inoltre un “ottimo lavoro svolto in questa direzione nella passata legislatura dal Copasir con una propria indagine conoscitiva” e ora, annuncia Meloni, “ho dato disposizione al sottosegretario Mantovano, che ha la delega ai Servizi, di far completare la desecretazione dei documenti restanti, pur se non direttamente collegati alla scomparsa medesima: essi costituiscono la cornice in cui la vicenda si inserisce, con particolare riferimento ai rapporti intrattenuti all’epoca tra Italia e Olp”. Tutti atti “comunque già a disposizione dell’autorità giudiziaria” che dal 2019 ha ripreso le indagini sul caso. “Sono trascorsi 42 anni: un tempo sufficiente per guardare al passato con più equilibrio e serenità, provando a costruire una coesione istituzionale su temi complessi ma ineludibili. Quell’estate del 1980 – conclude Meloni – la sua Graziella aveva solo 24 anni. Una giovane giornalista con la passione per la verità. Per Lei e per i Suoi familiari, per la nostra stessa comunità, dovremmo coltivare quella stessa passione”.
Redazione
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