Chiamato in causa da Antonio Panzeri – uno dei due domini della paventata organizzazione a delinquere al centro del Qatargate, come è stata definita dagli inquirenti belgi – Andrea Cozzolino, eurodeputato (sospeso in via cautelativa) del Pd passa al contrattacco e chiede di poter parlare con i giudici: “Da oltre una settimana sono chiamato in causa sulla stampa nel Qatargate sulla base di sospetti e illazioni, pur non avendo ricevuto alcun avviso o comunicazione giudiziaria da parte delle autorità inquirenti” dice chiaro e tondo l’esponente dem. E anticipa: “Essendo tale condizione ingiusta e mortificante, ho dato incarico ai miei avvocati di presentare al giudice istruttore belga, Michel Claise, una formale istanza con la quale, pur dichiarandomi estraneo ai fatti, chiedo di essere sentito per contribuire all’accertamento della verità, rinunciando a tal fine alle guarentigie dell’immunità parlamentare”. È l’ultimo capitolo di quella che sta diventando una vera e propria saga giudiziaria, pur essendo appena alle battute iniziali – e, peraltro, senza che sia stato definito, ma solo tratteggiato, un quadro chiaro di responsabilità penali individuali. Finora si è assistito solo a un rimpallo di accuse, un puntarsi contro il dito, un alzare le mani e ripetere “non sapevo, non ho visto, non c’entro nulla”.
Panzeri: “Un accordo per evitare risoluzioni contrarie in cambio di 50 mila euro”
Intanto, Antonio Panzeri ha parzialmente ammesso alcune delle accuse che gli sono state rivolte, mettendo in chiaro di non essere l’unico personaggio incappato nella rete dei soldi qatarini. L’ex eurodeputato di Articolo Uno, infatti, ha fatto capire ai magistrati di Bruxelles che dall’emirato saudita è stato offerto “un accordo per evitare risoluzioni contrarie” (da parte dell’Europarlamento), in cambio di “50 mila euro”. Da qui, l’impegno a fare lobbying e lavorare a livello europeo per creare un clima di favore nei confronti di Doha. La notizia viene riportata da diversi quotidiani, che citano le frasi pubblicate da ilfattoquotidiano.it. “Panzeri si è dichiarato pronto a collaborare e ha fornito delle informazioni su altri eurodeputati” scrive Repubblica. Il primo di questi è proprio Cozzolino, la persona che avrebbe preso il suo posto nelle poltrone chiave per gli interessi di Qatar e Marocco in seno all’Europarlamento. E ancora: “Non ho prove – ha premesso, come riportano il Fatto e la Stampa – ma voi dovreste controllare l’attuale presidente della delegazione del Maghreb. È il parlamentare di cui Giorgi è l’assistente. Tra l’altro, è responsabile di chiedere risoluzioni d’urgenza: questo non passa da noi, ma so che è successo”. Panzeri avrebbe poi coinvolto l’eurodeputato socialista belga Marc Tarabella (“è andato in Qatar”) e fatto delle dichiarazioni anche su Maria Arena, pure lei tra i banchi dei socialdemocratici e molto vicina a Panzeri: “So che è andata una volta in Qatar e che ha ricevuto un regalo”.