Ita Airways incassa il via libera alla nuova procedura per le dimissioni. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Dpcm che fissa le modalità per il riavvio della privatizzazione della compagnia aerea. Tra le norme contenute nel testo figura la possibilità di ingresso con una quota di minoranza, anche tramite uno o più aumenti di capitale. È previsto inoltre che la maggioranza della cordata dell’acquirente debba essere rappresentato da una compagnia aerea. Il decreto del presidente del Consiglio riavvia la procedura, che vede ora un interesse esplicito della sola Lufthansa. Il provvedimento era stato esaminato dal Consiglio dei ministri il 21 dicembre 2022. Due giorni è arrivato il via libera da parte della Corte dei Contialla registrazione del Dpcm.
Cosa dice il Dpcm su Ita
Nel testo si legge che “la cessione della partecipazione in Ita Spa è effettuata dal ministero dell’Economia tramite trattativa diretta limitata ai soggetti che singolarmente o nell’ambito di un raggruppamento hanno partecipato alla procedura” di selezione dei soggetti interessati. “Nell’ambito degli offerenti – si specifica nel Dpcm – deve essere necessariamente presente una compagnia aerea che deve acquisire la maggioranza del capitale oggetto di ciascuna fase dell’operazione”, e l’offerente “deve garantire che anche alla data dell’uscita” del Mef dal capitale di Ita, “la maggioranza del capitale di questa sia detenuto da una compagnia aerea”.
Cosa succede ora
Le premesse del Dpcm evidenziano che il governo ritiene conclusa la precedente procedura e anche la necessità di rivedere le modalità delle dismissioni, “al fine di accelerare la definizione di partnership che assicurino il perseguimento degli obiettivi di sviluppo industriale e di potenziamento dell’attività di Ita. Per questo, spiega la premessa con un identikit che sembra proprio descrivere Lufthansa, viene introdotto un meccanismo che consente la vendita in più fasi. Previsto un ruolo centrale per un’altra compagnia aerea e, soprattutto, “tenuto conto dell’ampiezza della ricerca già effettuata di soggetti potenzialmente interessati all’acquisizione e considerato che lo scenario di mercato di riferimento non risulta sostanzialmente mutato”. Viene inoltre stabilito di “limitare la procedura ai soggetti che hanno già partecipato alla procedura” precedente ma che siano anche “in grado di acquisire una partecipazione iniziale nella società di entità tale da confermare la serietà dell’impegno oltre che di acquisirne successivamente il controllo o la maggioranza del capitale”. La lunga premessa è seguita da un articolo unico. Viene stabilito che il principale acquirente debba essere rappresentato da una compagnia aerea sia nella fase iniziale sia in quella finale della procedura di dimissione. Il prezzo dovrà tener conto del patrimonio netto di Ita e la procedura può avvenire anche attraverso uno o più aumenti di capitale. Si tratta di un meccanismo finanziario che di fatto lascia gli importi dell’acquisto all’interno della società per favorirne lo sviluppo. La trattativa esclusiva dovrà seguire dei precisi “binari” e avere dei contrappesi. Dovrà definire il piano industriale di sviluppo e crescita di Ita “con particolare attenzione allo sviluppo degli hub nazionali, all’ingresso in mercati strategici e all’incremento delle rotte a lungo raggio”. Nella gestione della compagnia sarà previsto il “preminente” ruolo della compagnia aerea acquirente, ma anche precise garanzie per lo Stato: al ministero dell’Economia dovranno essere riconosciuti “adeguati poteri di controllo sulla gestione e il diritto di gradimento su nuovi azionisti” oltre a “clausole di opzione relative alla cessione della partecipazione residua detenuta”. Con le nuove regole la procedura di dismissione può quindi ripartire con una trattativa riservata nella quale la parola spetta ora all’offerta da parte di Lufthansa.
Il record sui ricavi superiori ai costi
Sempre il 21 dicembre, Ita Airways aveva registrato un piccolo record: per la prima volta da 20 anni i ricavi sono superiori ai costi. Ad annunciarlo era stato l’amministratore delegato della compagnia aerea, Fabio Lazzerini: “Per la prima volta, negli ultimi venti anni nel budget della compagnia di bandiera italiana, i ricavi superano i costi”. Secondo Lazzerini, in azienda c’è “molta attenzione ai costi” e per spiegarlo ha preso come esempio il caro carburante: “L’aumento di carburante del 107% ha impattato solo per il 55/60% dei conti, il resto è stato compensato da maggiori ricavi e dal risparmio dei costi”. “Siamo una startup nata nell’ottobre 2021, poco dopo c’è stato Omicron, poi guerra, poi il caro carburante. Eppure, nonostante questo, la compagnia sta avendo performance decisamente superiori alle aspettative”.
Il piano di assunzioni 2023
A inizio dicembre la compagnia aveva dato l’ok al piano di assunzioni 2023 per l’ingresso di oltre 1.200 nuove risorse, nelle posizioni di assistenti di volo, aspiranti e certificati, piloti e comandanti. Il piano di reclutamento, si legge in una nota ufficiale, verrà messo in atto in collaborazione con la società Cving nelle principali città italiane. Il nuovo personale navigante verrà selezionato in vista del potenziamento della flotta Ita Airways che, partendo dagli attuali 65 velivoli vedrà l’arrivo di 39 macchine, di cui 9 di lungo raggio nel 2023.