Inizieranno il 5 gennaio prossimo i saldi invernali nel Lazio. Una stagione di offerte ed opportunità che, come testimoniano i dati elaborati con Format Research, si presenta ancora ricca di aspettative anche per i civitavecchiesi. Lo conferma il presidente – da poco riconfermato – di Confcommercio litorale Lazio nord Graziano Luciani. «Nonostante il Black Friday e le innumerevoli iniziative promozionali disseminate nel corso dell’anno – ha spiegato – i civitavecchiesi continuano ad avere una notevole fiducia per gli sconti di inizio anno: la fase di incertezza economica che stiamo attraversando pesa anche, senza dubbio, sulle intenzioni per gli acquisti secondo cui il 26,7 % dei civitavecchiesi spenderà di più rispetto al gennaio 2022. La spesa media per i saldi invernali 2023 è invece in calo per il 13,4% del campione». Secondo i principali dati emersi dallo studio, il 69% dei consumatori hanno in programma di effettuare acquisti durante i prossimi saldi invernali. Sono in prevalenza donne e giovani fino a 44 anni. Oltre il 60% di coloro che non acquisteranno a saldo lo farà per risparmiare (la situazione economica è incerta), un terzo perché preferisce le campagne scontistiche online. I capi di abbigliamento (94,1%) e le calzature (86,6%) sono in cima alle preferenze espresse dai consumatori rispetto agli articoli che intendono acquistare a saldo; il 44,6% dei consumatori è in attesa dei prossimi saldi invernali per acquistare articoli ai quali sta pensando da tempo. Quasi la totalità dei consumatori destinerà un budget di spesa per i prossimi saldi invernali inferiore a 300 euro: si stima una spesa media pari a 167 euro. Oltre la metà di coloro che faranno acquisti in occasione dei prossimi saldi invernali si recherà presso i negozi di fiducia. Segue il canale online con il 39,2% delle preferenze. Il 68% di coloro che hanno acquistato a saldo in passato dichiara di sentirsi tutelato quando acquista a saldo. «Altra faccia della medaglia, le imprese. Sempre a causa del perdurare della crisi economica – ha aggiunto infatti Graziano Luciani – si registra ancora un sensibile calo del fatturato: aumentano infatti nel 2022 le imprese del commercio al dettaglio non alimentare che hanno visto diminuire i propri ricavi rispetto all’anno precedente. Diventano quindi sempre più urgenti da parte delle Iitituzioni interventi a sostegno del settore come quello di limitare la concorrenza dei colossi del web (web tax) e la riduzione del caro energia». Secondo i dati raccolti, otre il 58% delle imprese ritiene che il numero dei clienti che entreranno in negozio ai saldi non sarà molto diverso da quello dello scorso anno. È di poco superiore al 10% la quota delle imprese che prevede un aumento delle visite. La riduzione dei consumi dovuta al clima di incertezza e il timore di non trovare gli articoli nei negozi sono i motivi addotti dalle imprese che prevedono una riduzione delle visite in negozio. Oltre l’82% delle imprese è d’accordo a mantenere una data unica per l’inizio dei saldi in tutta l’Italia. Il 58,4% di imprese vender
anno a saldo con una percentuale di sconto fino al 30%. Per la metà delle imprese i saldi invernali 2023 incideranno meno del 10% sulle vendite annuali complessive; per il 36% potranno incidere tra il 10 e il 20%.