Tra “aiutini” e alleanze i compiti sono spesso un gioco di squarda
Ma la quantità è solo uno dei parametri per valutare il livello dell’impegno degli studenti durante la pausa di fine anno. Perché, molto spesso, quelle pagine riempite d’inchiostro o di bit digitali non sono tutta farina del loro sacco. Ben 1 intervistato su 3, infatti, non nasconde di aver copiato. Nella migliore delle ipotesi si è trattato di giusto qualche aiutino (23%); ma per circa 1 su 10 il ricorso alla scorciatoia è stato sistematico. Le fonti più utilizzate? Quelle classiche: Internet (50%) o, in alternativa, i compagni di classe (42%). Inoltre, anche tra quelli che non hanno fatto direttamente ricorso al sotterfugio, c’è qualcuno che per accelerare la pratica ha cercato la “collaborazione” di amici (12%), genitori (10%) o di altri parenti (3%). Infine, per quasi la metà dei ragazzi (46%) i compiti sono stati last minute, concentrati negli ultimissimi giorni di vacanza. Non proprio un certificato di qualità.
C’è chi ha preferito fare altro…e chi ha voluto protestare
Ma perché così tanti studenti non hanno dato seguito alle consegne date dai docenti? Dipende dal tipo di approccio con cui hanno affrontato la questione. Tra chi ci ha almeno provato, ha prevalso la voglia di approfittare dei giorni di pausa dalla routine scolastica per passare quanto più tempo possibile con la famiglia o con gli amici (così per oltre 1 su 3) o per dedicarsi alle proprie passioni personali (lo ha detto quasi 1 su 5); al 18% è mancata la voglia, il 15% ha valutato eccessivo il carico di lavoro. Discorso differente per chi ha proprio ignorato la questione, non svolgendo neanche un esercizio: tra questi, la fetta più ampia – circa 3 su 10 – ha agito così per protesta, dicendosi contraria all’incombenza dei compiti delle vacanze. “Ogni volta, in occasione di qualsiasi vacanza, nel mondo della scuola si scatena il dibattito compiti sì o compiti no? C’è chi considera il momento di pausa quasi sacro, da dedicare al divertimento e al riposo assoluto; c’è chi invece pensa che lo stop sia un’occasione per recuperare il più possibile, per cementare le conoscenze o per tenere le menti in allenamento. Dal canto loro, gli studenti si organizzano come possono per evitare sovraccarichi: ed ecco che scappa la copiatura o l’aiutino qui e lì. L’ottima soluzione sarebbe, come sempre, nel mezzo, come tanti professori già stanno facendo nei nostri istituti: proporre attività che stimolino la fantasia e che, nel contempo, diano nozioni e conoscenze importanti. Da una visita al museo alla visione di un film, fino alla proposta di un’attività creativa, sarebbero tanti i modi per conciliare l’utile al dilettevole. E di certo non sono ‘copiabili’”, così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.