In un solo giorno l’esercito russo ha sparato 151 volte contro le postazioni dell’esercito ucraino a Bakhmut. È quanto ha affermato Sergey Cherevaty, rappresentante del gruppo orientale delle forze armate ucraine. Secondo il New York Times, i russi hanno cambiato strategia: “Il comando russo ricorre sempre più alle tattiche di pressione di un gran numero di soldati di fanteria. Pertanto, come sottolineano i combattenti ucraini, gli invasori vicino a Bakhmut hanno recentemente subito ingenti perdite rispetto ai mesi precedenti”. La Russia si sta preparando per una “massima escalation” della guerra, che probabilmente avverrà “nelle prossime due a tre settimane” con una offensiva simultanea su tre fronti: al nord, al sud e a est dell’Ucraina. Un attacco da far coincidere con il 24 febbraio, ovvero a un anno esatto dall’inizio delle ostilità. Lo ha detto Oleksy Danilov, segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina, in una intervista a Sky News. “Non escludiamo alcuno scenario”, ha aggiunto Danilov avvertendo che le battaglie più sanguinose “devono ancora arrivare” e saranno nei prossimi mesi, in quello che sarà un momento “determinante” della guerra. Mosca ha avvertito Israele a non inviare armi all’Ucraina dopo che il premier Benjamin Netanyahu in un’intervista alla Cnn ha riferito di stare valutando le richieste di Kiev e di essere pronto a mediare nel conflitto. “Tutti i Paesi che forniscono armi all’Ucraina dovrebbero sapere che considereremo queste armi legittimi obiettivi per le forze armate russe”, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova.