Nuovo rinvio nel processo a Patrick Zaki, il ricercatore egiziano dell’Università Alma Mater di Bologna arrestato nel febbraio del 2020 all’aeroporto del Cairo con l’accusa di aver ”diffuso notizie false”. Il giudice del tribunale di Mansoura ha infatti fissato per “il 9 maggio” una nuova udienza, la decima, a carico dello studente che rischia fino a cinque anni di carcere. Lo scrive lo stesso Zaki su Twitter, due ore dopo aver comunicato la ”fine della seduta e attesa della decisione”, con la speranza che portasse alla fine del processo. ”Sempre a sostegno dei diritti umani. Al più presto di nuovo a Bologna”, aveva scritto questa mattina Zaki su Twitter prima di recarsi nel tribunale che si occupa dei reati contro la sicurezza dello Stato insieme alla madre, alla fidanzata e ai suoi avvocati. Invece si tratta di un ”processo infinito”, come ha scritto il direttore di Amnesty Italia Riccardo Noury, parlando di ”altre settimane di attesa” nella speranza che ”questo processo termini presto e bene, che Patrick Zaki torni a Bologna”. Noury ha quindi detto che è ”fondamentale che le istituzioni italiane facciano pressioni su quelle egiziane. Questo incubo deve finire”.