E’ “pentito” di non essersi candidato alle politiche. Rocco Casalino, responsabile della comunicazione del Movimento 5 stelle, assicura di “non sentirsi abbandonato” dall’ex premier Giuseppe Conte e sulla sua rinuncia a correre alle elezioni spiega: “L’ho fatto per il bene di Conte e del Movimento, ma mi sono pentito”. Determinante nella scelta sarebbero state per lui proprio le parole del presidente pentastellato, che sull’ipotesi di una sua candidatura gli disse: “Scegli tu, ma è meglio se resti nella comunicazione”. Casalino si racconta a “Belve” su Rai2 e osserva: “Quanto mi deve Conte? Parte della mia vanità direbbe che ci sono io dietro ma non è così”. E alla domanda se si senta abbandonato dall’ex premier risponde: “Non mi sento abbandonato. Ha un ruolo diverso, ma la sua comunicazione la curo ancora. Non c’è stato nessun allontanamento”. Oltre che di elezioni e di politica, la conduttrice Francesca Fagnani gli chiede della sua passione per la letteratura e, a proposito dei suoi classici di riferimento, Casalino chiarisce: “Dostoevskij certamente, Goethe assolutamente, Pirandello, Moravia, Baudelaire”. E alla domanda su “una poesia di Baudelaire” risponde: “Il mio problema è la memoria… allora, oddio vediamo. Ora ricordo, Madame Bovary?”. Casalino si racconta anche sul fronte dell’orientamento sessuale e spiega: “Fino a 35 anni ho avuto una ragazza con cui facevo regolarmente sesso e a un certo punto mi ero convinto che la mia fosse una sorta di bisessualità e che potevo reggere una vita da eterosessuale anche perché desideravo una vita familiare, dei figli. Ho insistito con tutte le mie forze ad essere etero, ho fatto sesso con centinaia di donne… Sembra strano? Anche a me. Ma non si può scegliere l’orientamento sessuale, essere gay non è un vizio”. Sul suo rapporto con il padre invece Casalino osserva: “Uno pensa di poter picchiare la sua moglie anche davanti ai figli e che questi dimenticheranno. Ma io non ho dimenticato nulla e non perdono”.