mercoledì, Ottobre 30, 2024

La denuncia di Legambiente: “A Roma tutti gli edifici scolastici presi in considerazione hanno presentato criticità di dispersione energetica”

Un focus dedicato al tema dell’inefficienza energetica del patrimonio scolastico, in cui Legambiente – nell’ambito della campagna Civico 5.0 – analizza le termografie di 33 edifici di scuole e università di Roma (2 scuole dell’infanzia, una scuola dell’infanzia e primaria, 10 scuole primarie e secondarie di primo grado, 9 scuole secondarie di secondo grado, e 11 facoltà e dipartimenti universitari). Tutti gli edifici scolastici presi in considerazione, denuncia l’associazione ambientalista, hanno presentato criticità più o meno gravi legate a dispersioni di calore (da travi e solai, infissi, cassettoni e termosifoni) con conseguente aumento dei costi in bolletta, sprechi energetici ed emissioni climalteranti. Anche gli edifici storici, nonostante le mura più spesse, hanno registrato dispersioni dalle pareti, dove sono visibili le impronte termiche dei termosifoni, infissi e cassoni per le serrande. “Se il settore edilizio è tra i più energivori e climalteranti, l’edilizia scolastica non fa eccezione in tema di inefficienza”. Nella Capitale – dichiara Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio – quanto emerge dalle analisi termografiche, conferma un quadro preoccupante: per gli edifici analizzati, per gli oltre 1.200 edifici scolastici di tutta Roma e per le scuole italiane in generale; luoghi energivori come pochi vista l’enorme dispersione di calore, causata da strutture non in grado di rispondere alle esigenze di efficientamento, che devono essere invece una delle pietre angolari nella sfida verso la transizione ecologica. L’efficienza energetica rappresenta infatti un elemento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi climatici, per rinforzare l’indipendenza energetica dell’Italia e per ridurre le spese energetiche. Per questo servono politiche serie e concrete di decarbonizzazione del settore, tema su cui il Governo Meloni ad oggi si sta muovendo in direzione opposta agli interessi del Paese”. Il focus rappresenta la principale novità della nuova edizione di “Nontiscordardime – Operazione Scuole Pulite 2023”, la storica campagna di volontariato di Legambiente – dedicata alla riqualificazione e rigenerazione degli edifici scolastici che vede protagonisti studenti, insegnati, genitori e volontari – che, domani e sabato, torna in tutta Italia: al centro di questa XXV edizione, a cui hanno aderito 2.875 classi per un totale 282 scuole, la lotta ai cambiamenti climatici, obiettivo dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, in cui la scuola gioca un ruolo fondamentale nell’informare e sensibilizzare i ragazzi sulle cause e a stimolarli nel praticare semplici gesti per contrastarli, a partire dal luogo che frequentano tutti i giorni. Legambiente indica anche una ‘roadmap’ per recuperare i forti ritardi degli edifici scolastici italiani sull’efficientamento energetico: tra gli interventi, rileva, è urgente completare l’anagrafe scolastica per tutti gli edifici e rendere pubbliche le condizioni e le entità dei fabbisogni e rivedere, poi, i parametri di ripartizione dei fondi, orientando maggiori investimenti verso i territori soggetti a svantaggi socio-ambientali e con gap infrastrutturale, oltre a inaugurare una generazione di scuole sostenibili e innovative, aperte al territorio e dotate di servizi integrati. E ancora: procedere, attraverso i fondi del Pnrr, all’efficientamento energetico degli edifici e all’installazione di impianti di energia rinnovabile, raggiungendo una diminuzione dei consumi almeno del 50%.
Redazione
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