Nel processo sulla morte di Luca Attanasio, lo Stato italiano (parte civile e da tempo impegnato a livello internazionale contro le sentenze capitali) ha chiesto per gli imputati accusati della morte dell’ambasciatore la condanna alla carcerazione in alternativa alla pena di morte. La richiesta è stata notificata durante l’udienza a Kinshasa dedicata all’arringa della difesa. Martedì l’accusa del Tribunale militare aveva chiesto la pena capitale per i cinque congolesi alla sbarra e un sesto latitante. “Il pm in Congo – ha ricordato – ha sostenuto che non si è trattato di un agguato né di un tentativo di rapimento degenerato, come ricostruito inizialmente, ma di una vera e propria esecuzione”. Nel caso, osserva, ci sarebbe anche un mandante. “Il 25 maggio, a Roma, è prevista l’udienza preliminare nei confronti di due dipendenti del Pam (il Programma alimentaree mondiale dell’Onu che aveva organizzato la spedizione durante la quale fu ucciso Luca Attanasio, ndr): confido – conclude il padre – che possano emergere molti aspetti chiarificatori”.