Si è svolta a Roma, nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano della Camera di Commercio di Roma, la cerimonia ufficiale di premiazione dei vincitori di ‘Premio Roma Evo‘, XXX Concorso regionale per i migliori olii extravergine di oliva del Lazio. Il Concorso è promosso dalla Camera di Commercio di Roma, attraverso ‘Sviluppo e Territorio’, Azienda Speciale per lo sviluppo e la crescita di Roma e della regione Lazio, in collaborazione con la Regione Lazio, le associazioni di categoria di settore e le altre Camere di Commercio della regione. I lavori sono stati introdotti e moderati da Pietro Abate, segretario generale della Camera di Commercio di Roma, che ha sottolineato l’importanza del Concorso regionale, che si conferma come “alto momento di valorizzazione” delle produzioni olivicole regionali. Strategico il ruolo del Concorso poi in un’annata, come quella attuale, in cui si registra un “incoraggiante” segnale di ripresa produttiva e la conferma delle ottime caratteristiche del prodotto regionale. “L’olivicoltura nel Lazio- ha spiegato Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma- ricopre da sempre un ruolo strategico nel panorama agroalimentare e la sua importanza, che coinvolge tutte le province della regione, è ben spiegata anche dai numeri: circa 83mila ettari di superficie olivetata, ben 127.865 aziende coinvolte e 319 frantoi attivi. Non solo. Il recente riconoscimento di una quinta denominazione, l’Olio di Roma IGP, è un’ulteriore testimonianza della dinamicità e della qualità produttiva delle nostre imprese. Una qualità che viene riconosciuta anche al di fuori dei confini regionali”.
Secondo David Granieri, componente di Giunta della Camera di Commercio di Roma per il settore Agricoltura, è necessario puntare “decisamente sulla qualità dei prodotti- ha sottolineato- perché il mercato internazionale è pronto per un made in Italy distintivo e di identità. Per questa ragione dobbiamo usare bene i marchi di qualità europei e dare al consumatore la certezza della migliore qualità di quello che compra”. La selezione si conferma intanto come una importante certezza per le imprese, facendo registrare la partecipazione di 53 aziende per un totale di 62 etichette, con una prevalenza delle province di Viterbo e Roma rispettivamente con 19 e 15 prodotti in concorso, seguite da Latina con 14, Rieti con 9 oli ed infine 5 da Frosinone. Ben 33 aziende hanno manifestato interesse a partecipare al concorso nazionale ‘Ercole Olivario’ con 39 oli. Oltre alla categoria extravergine di oliva dunque, sono in concorso le 5 denominazioni regionali: Sabina DOP, Canino DOP, Tuscia DOP, Colline Pontine DOP e Olio di Roma IGP.
I premi sono attribuiti ai primi due classificati per ognuna delle categorie in concorso (DOP-IGP ed extravergine) che si articolano, sulla base del fruttato, in leggero, medio e intenso.
I vincitori sono stati selezionati attraverso specifiche sessioni di assaggio da una Commissione esaminatrice composta da degustatori professionisti individuati, tra l’altro, in base all’anzianità di iscrizione nell’Albo ufficiale degli assaggiatori ed all’esperienza specifica di sedute di assaggio degli oli regionali. I lavori del panel si sono svolti nel Laboratorio Chimico Merceologico della Camera di Commercio di Roma. In occasione della cerimonia di premiazione sono stati, inoltre, attribuiti i seguenti riconoscimenti: il miglior olio biologico, ottenuto da aziende che utilizzano tecniche produttive a basso impatto ambientale e senza l’uso di prodotti chimici di sintesi; il miglior olio monovarietale (ottenuto da un’unica varietà di olive); il miglior olio ad alto tenore di polifenoli e tocoferoli; il Premio ‘Tonino Zelinotti’ per la migliore confezione, con l’obiettivo di evidenziare le caratteristiche che una bottiglia e soprattutto una etichetta, devono avere non solo sotto il profilo squisitamente estetico. Molta importanza, nello schema di valutazione, viene attribuita alla completezza e trasparenza delle informazioni riportate, sia per la parte obbligatoria, sia per le informazioni facoltative.
E ancora: il Premio ‘Grandi Mercati’ attribuito all’olio per il cui lotto in concorso viene dichiarata una disponibilità pari almeno a 80 hl ritenuto di particolare interesse per i mercati nazionali ed esteri; il Premio della Critica, assegnato da uno speciale gruppo di assaggio – costituito da alcuni nomi del giornalismo di settore – che ha degustato, alla cieca, gli oli ai vertici della classifica per ciascun territorio, decretando quello ritenuto migliore. Una simpatica parentesi che si è aggiunta all’importante lavoro svolto dal panel ufficiale che, ovviamente sempre in degustazione cieca, ha svolto il difficile compito di valutare le etichette in gara; il migliore tra gli oli partecipanti prodotto da giovane imprenditore; il migliore tra gli oli partecipanti prodotto da impresa femminile. Quest’anno saranno 14 le etichette del Lazio che approderanno alla selezione finale dell’Ercole Olivario: un risultato straordinario che colloca il Lazio al primo posto tra le 17 regioni italiane partecipanti. La presenza del Lazio nella storia del concorso nazionale del resto è “sempre stata all’insegna del successo”. In passato, su 30 edizioni dell’Ercole, gli oli della regione sono saliti sul podio nazionale con più olii nelle diverse categorie, in occasione di ben 29 edizioni a dimostrazione del primato qualitativo del Lazio che vanta radici antiche. Pur mantenendo l’originale connotazione di selezione regionale per il Premio nazionale, il concorso ‘Premio Roma Evo’, nel corso degli anni, ha assunto sempre “maggior prestigio e visibilità”. Rappresenta, infatti, un momento significativo sia per stimolare i produttori verso un percorso di costante crescita qualitativa, sia per indirizzare i consumatori verso l’acquisto di oli extravergine di oliva di qualità del territorio.