Per numero di detenute/i iscritti l’Università Roma Tre si colloca al terzo posto in Italia tra tutte le Università che hanno un Polo Universitario Penitenziario (preceduta soltanto da Milano Statale e da Napoli Federico II) ed è quindi la prima in assoluto tra le università di pari grandezza. Nell’A.A. 2022-2023 gli iscritti detenuti all’Università di Roma Tre sono 90. In tutta Italia sono circa 40 le Università dotate di un Polo Universitario Penitenziario, con oltre 1450 studenti/sse detenuti/e. Questa realtà è rappresentata dalla Conferenza nazionale universitaria dei poli penitenziari (Cnupp) nata nel 2018 come organo di rappresentanza della Crui. La Conferenza svolge attività di promozione, riflessione e indirizzo del sistema universitario nazionale in merito alla garanzia del diritto allo studio delle persone detenute o in esecuzione penale esterna o sottoposte a misure di sicurezza detentive. L’Assemblea nazionale della Cnupp si riunisce due volte l’anno. Roma Tre svolge un ruolo di primo piano nella Conferenza in forza della sua collocazione tra i primissimi posti per numero di detenute/i iscritti e per la quantità e qualità delle sue attività. Il Delegato di Roma Tre è coordinatore del Gruppo organizzazione e, in quanto tale, è anche membro del Consiglio direttivo della Cnupp. Questi sono stati i temi affrontati nel corso del convegno svoltosi oggi presso Roma Tre dal titolo “Missioni possibili. Roma Tre e il carcere”. Un’occasione per fare il punto su questa esperienza di avanguardia condotta dall’ateneo romano sul fronte della inclusione, tra cultura della pena, opportunità di studio e di riscatto per la popolazione privata della libertà. Sono intervenuti tra gli altri il rettore dell’Ateneo, Massimiliano Fiorucci, il direttore generale, Pasquale Basilicata, il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma, il delegato del rettore per la formazione universitaria negli istituti penitenziari, professor Giancarlo Monina, il professor Marco Ruotolo, docente di Diritto costituzionale. Tra gli interventi anche la testimonianza di un ex detenuto, laureatosi a Roma Tre durante il periodo di detenzione, Andrea Cecchetto. Nella sessione del pomeriggio, presso il Teatro Palladium, un focus sull’esperienza condotta di “teatro in carcere”, con la testimonianza di Fabio Cavalli, docente, regista e fondatore del Teatro Libero di Rebibbia. Condizioni ambientali, culturali, tecniche e logistiche rendono difficile garantire in carcere il diritto allo studio. L’assenza o la limitata presenza di ambienti e di strumenti adeguati, nonché le difficoltà di comunicazione e di interazione con l’esterno, rappresentano un ostacolo enorme alla carriera universitaria degli studenti detenuti. Per ovviare a queste problematiche, una strada da percorrere è quella della costituzione all’interno degli istituti penitenziari di vere e proprie sezioni dedicate dove riprodurre, per quanto possibile e in piena sicurezza, spazi di vita universitaria. Sezioni dove siano garantiti, oltre a un comfort ambientale, un ciclo della quotidianità secondo orari e impegni favorenti le attività didattiche, di studio e di apprendimento; la sistemazione in stanze di pernottamento adeguate; aule per lezioni, biblioteca, spazi per la socialità; la disponibilità di strumenti didattici necessari, cartacei e digitali; l’accesso e la presenza in spazi idonei di docenti, tutor e altro personale (anche amministrativo) che svolgano funzioni di supporto alla didattica universitaria e curino il percorso di studi degli iscritti. Inoltre, l’implementazione di collegamenti Internet al fine di agevolare i contatti tra le/gli studenti detenuti e docenti, tutor o personale amministrativo autorizzato prevedendo lo svolgimento tramite modalità digitali di lezioni, esami, incontri per la preparazione di prove e di tesi, colloqui di orientamento, espletamento di pratiche amministrative. È di prossima inaugurazione la Sezione universitaria di Roma Tre presso la Casa di Reclusione Roma-Rebibbia. Le attività didattiche in presenza rappresentano una risorsa irrinunciabile della formazione universitaria in carcere per il loro inestimabile valore relazionale in termini umani, educativi e rieducativi. Nondimeno gli strumenti della comunicazione digitale sono molto preziosi per ovviare ai tanti vincoli logistici. Un opportuno finanziamento erogato dalla Regione Lazio per progetti digitali a favore degli studenti universitari detenuti ha consentito nel corso del 2022 di realizzare l’importante progetto della “Didattica a Distanza del Polo Universitario Penitenziario”. Roma Tre ha realizzato una infrastruttura digitale che consente alle studentesse e agli studenti detenuti di accedere da remoto a contenuti formativi e informativi e di utilizzare strumenti di interazione. Elementi del sistema sono: Il sito-portale del Polo Universitario Penitenziario Roma Tre (accesso libero); Il portale delle studentesse e degli studenti detenuti (accesso riservato); La piattaforma di e-learning (accesso riservato); Il repository delle lezioni registrate (accesso riservato).