La telefonata di ieri tra Elly Schlein e Stefano Bonaccini ha aperto ufficialmente il dossier assetti interni e capigruppo. In particolare sulle presidenze dei gruppi c’è un’accelerazione. E in Transatlantico c’è chi non esclude una soluzione in tempi ravvicinati. Forse già domani, apprende l’Adnkronos da ambienti parlamentari dem, Schlein potrebbe incontrare i gruppi prima di partire per Bruxelles dove è attesa in serata per un incontro con gli eurodeputati Pd e poi giovedì per il summit dei vertici del Pse in vista del Consiglio Ue. Tuttavia dalle parti della minoranza non mancano i malumori, si fa notare che serve ancora un po’ di tempo e che l’accordo non è ancora chiuso. Ieri la segretaria avrebbe espresso a Bonaccini la sua preferenza sull’indicare personalità a lei vicine alla guida dei gruppi di Camera e Senato. Francesco Boccia resta in pole, saldo per palazzo Madama. Per la Camera la soluzione più gettonata nei capannelli a Montecitorio è Chiara Braga. Ma, ambienti della minoranza dem, non danno per escluso che alla fine le cose possano cambiare, insomma che una presidenza vada ai ‘bonacciniani’. Magari alla Camera con la conferma di Debora Serracchiani o con Simona Bonafè. L’ipotesi resta sullo sfondo.