“La Repubblica Italiana considera prioritaria la lotta a tutte le mafie”. Lo ha detto, di fronte a tanti studenti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Casal di Principe, dove ha voluto celebrare la giornata nazionale delle vittime innocenti delle mafie e l’anniversario dell’uccisione di don Peppe Diana. “Cari ragazzi – ha detto il capo dello Stato rivolgendosi agli studenti delle scuole di Casal di Principe – la lotta alle mafie riguarda tutti, ciascuno di noi. Non si può restare indifferenti, non si può dire: non mi riguarda. O si respingono con nettezza i metodi mafiosi o, anche inconsapevolmente, si rischia di diventarne complici”. “Oggi l’Italia ricorda tutti i caduti per mano della mafia, della camorra, della ‘ndrangheta. Tra le vittime anche bambini, uccisi per errore o per vendetta. Ancora ieri, a Napoli, un ragazzo di 18 anni è stato ucciso quasi a caso, con una crudeltà che gli ha sottratto il futuro, lasciando nella disperazione i suoi familiari”. “La Repubblica Italiana considera prioritaria la lotta a tutte le mafie” ha ribadito. “Con leggi e strumenti avanzati, grazie all’impegno di inquirenti e forze dell’ordine – ai quali dobbiamo sempre esprimere la nostra vicinanza e la nostra riconoscenza – sono state disarticolate organizzazioni potenti e minacciose, capi arroganti sono stati assicurati alla giustizia, intere aree sono state liberate dalla oppressione mafiosa – ha ricordato Mattarella -. Grazie anche al lavoro prezioso di associazioni di volontariato, la cultura dell’antimafia, il rigetto dei metodi criminali si sono diffusi in modo straordinario, specialmente tra i giovani, spezzando le catene dell’omertà e della paura”. “Battere la mafia è possibile. Lo diceva Giovanni Falcone ‘la mafia non è affatto invincibile. E’ un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine'”, ha continuato il Capo dello Stato. “Casal di Principe lo ha dimostrato. L’efferato omicidio di don Peppino Diana è stato un detonatore di coraggio e di desiderio di riscatto. Ha prodotto di sdegno, di partecipazione civile, una vera battaglia di promozione della legalità. Lo ha ricordato il sindaco, rammentando la grande partecipazione popolare che 29 anni fa ha accompagnato il feretro di don Diana. La popolazione ha detto basta alla sopraffazione e alla prepotenza, agevolando, in modo decisivo, l’azione delle Forze dell’Ordine e della magistratura”. “Sono stati tagliati -con l’entusiasmo, con la resistenza, con il rifiuto dei metodi mafiosi, persino con l’ironia- quei fili di complicità, di connivenze, di paura che tenevano incatenati ideali, sogni, energie positive e creative. Nei bunker pieni di lusso dove vivevano, asserragliati, i capi della camorra di Casal di Principe oggi -ha ricordato il Capo dello Stato- si trovano attività di assistenza, di volontariato, di creatività, di imprenditoria solidale. La città rappresenta un modello virtuoso di partecipazione civile. La solidarietà, l’inclusività, l’arte, la cultura, l’allegria sono antidoti alla mentalità mafiosa, che prospera nell’ignoranza, nel disprezzo degli altri, nella paura”. “La solidarietà – ha aggiunto il Capo dello Stato – l’inclusività, l’arte, la cultura, l’allegria sono antidoti alla mentalità mafiosa, che prospera nell’ignoranza, nel disprezzo degli altri, nella paura”.