domenica, Dicembre 22, 2024

Russia: al vertice Putin-Xi Jinping: “Mosca è aperta a colloqui di pace”

Dopo la visita del presidente cinese Xi Jinping in Russia, i contatti di Pechino con Mosca contribuiranno a portare la pace. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin ha detto che “la Russia ha studiato con attenzione il documento di posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi in Ucraina ed è aperta a colloqui di pace”. Il presidente Vladimir Putin ha riferito che “la Russia apprezza la posizione coerente della Cina di sostenere equità, obiettività ed equilibrio sulle principali questioni internazionali. La Cina continuerà a fare delle relazioni sino-russe una priorità”. Il portavoce ha spiegato che Pechino mantiene “la comunicazione con tutte le parti coinvolte” nella crisi Ucraina. Senza citare un possibile colloquio tra il presidente Xi Jinping e l’omologo ucraino Zelensky, ha sostenuto che la Cina continuerà a mantenere “una posizione obiettiva ed equa” e “collaborerà con la comunità internazionale”, perché la posizione della Cina “è sempre stata chiara e può essere riassunta in una frase, che è quella di promuovere la pace e i colloqui”.  Quanto alle critiche del segretario di Stato americano Antony Blinken sulla copertura diplomatica data da Pechino a Mosca, Wang ha sottolineato che la Cina “non è né creatrice né parte della crisi in Ucraina, né ha fornito armi ad alcuna delle due parti in conflitto. Gli Usa non sono qualificati per puntare il dito contro la Cina, figuriamoci incolparla”, ha aggiunto. Inoltre, “dicono di voler mantenere la pace, ma la gente non vede alcun passo effettivo”, mentre “quello che vedono tutti è che gli Usa continuano a fornire armi al campo di battaglia”.  Pechino continuerà a fare delle relazioni russo-cinesi “una priorità”: lo ha detto il presidente cinese Xi Jinping a Mosca. Cina e Russia sono “grandi potenze vicine” e “partner strategici”, ha aggiunto Xi che ha invitato Vladimir Putin per una visita in Cina quest’anno La questione dell’Ucraina è tra i temi che Xi ha affrontato con il presidente russo Vladimir Putin nel primo incontro, un informale faccia a faccia al Cremlino, prima dei colloqui ufficiali di domani allargati alle delegazioni. “Guardiamo con interesse alle vostre proposte per risolvere la crisi in Ucraina”, ha detto Putin davanti alle telecamere, seduto fianco a fianco con l’ospite davanti ad un caminetto di marmo bianco decorato in oro. “Siamo aperti a negoziati”, ha aggiunto, sottolineando però che ogni soluzione dovrà tener conto del principio della “indivisibilità della sicurezza per tutti i Paesi”. Sembra quasi un ritorno a quelle proposte sulla sicurezza europea avanzate alla Nato e agli Usa nel dicembre del 2021 che non ottennero la risposta desiderata da Mosca. Due mesi dopo scattava l’operazione militare in Ucraina. Poche ore prima, in un articolo pubblicato sul quotidiano governativo russo Rossiiskaya Gazeta, Xi aveva detto che il piano cinese in 12 punti raccoglie le “visioni” di diversi Paesi, ammettendo che trovare una sintesi “non è facile”. Ma sulle linee generali del confronto con l’Occidente, il presidente cinese non si è distanziato dalle valutazioni di Putin, affermando che la Cina condivide con la Russia la convinzione che è necessario costruire un mondo multipolare, perché “nessun paese è superiore agli altri, nessun modello di governo è universale e nessun singolo Paese dovrebbe dettare l’ordine internazionale”.  Negativa su tutta la linea la reazione statunitense. Il mondo non deve essere ingannato da alcuna mossa tattica della Russia sostenuta dalla Cina, ha messo in guardia il segretario di stato Antony Blinken ribadendo l’importanza di linee di comunicazioni aperte con Pechino. “Xi e Biden parleranno al momento opportuno”, ha aggiunto poi la Casa Bianca auspicando che dopo l’incontro con lo zar il presidente cinese dovrebbe parlare anche con Zelensky “per avere il suo punto di vista. Il capo della diplomazia Usa stigmatizza poi il fatto che Xi abbia confermato la sua visita anche dopo il mandato d’arresto per Putin della Corte penale internazionale (Cpi), manifestando così il convincimento che il leader russo non debba rispondere delle atrocità in Ucraina. Un mandato, tra l’altro, a cui Mosca ha risposto aprendo un’indagine penale contro il procuratore della stessa Cpi, Karim Khan, per la sua decisione giudicata “illegale”. Putin si mostra sicuro dell’appoggio della Cina, con cui, ha affermato in un articolo sul Quotidiano del Popolo, la Russia combatte contro le “minacce comuni”.
Redazione
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