sabato, Dicembre 28, 2024

La Flotta russa ha annunciato di aver effettuato un test di missili antinave nel Mar del Giappone

Il ministero russo della Difesa ha annunciato di aver effettuato un test di missili antinave nel Mar del Giappone: due imbarcazioni hanno lanciato un attacco missilistico simulato contro una finta nave da guerra nemica a circa 100 chilometri di distanza, colpita “con successo” da due missili supersonici da crociera Moskit. Le esercitazioni della flotta russa del Pacifico arrivano una settimana dopo la visita in Ucraina del primo ministro giapponese, Fumio Kishida. Il Moskit è un missile da crociera con capacità di testate convenzionali e nucleari. Lunedì la Russia ha fatto sapere di avere un’arma unica con cui è in grado di distruggere qualsiasi avversario, compresi gli Stati Uniti, in caso di minaccia alla sua esistenza. L’avvertimento è stato lanciato dal segretario del Consiglio di sicurezza del Cremlino, Nikolai Patrushev, citato da Ria Novosti. “I politici americani, intrappolati dalla loro stessa propaganda, rimangono fiduciosi che, in caso di conflitto diretto con la Russia, gli Stati Uniti siano in grado di lanciare un attacco missilistico preventivo, dopo il quale la Russia non sarà più in grado di rispondere. Questa è stupidità miope e molto pericolosa”, ha detto Patrushev.
Il Moskit, protagonista della Marina russa dal 1984
Il P-270 Moskit (codice Nato SS-N-22 Sunburn) è un missile supersonico da crociera sviluppato dalla MKB Raduga come sistema d’arma antinave lanciabile da unità navali di superficie, piattaforme mobili terrestri, sottomarini ed aerei. Pesa oltre 4 tonnellate, ha una velocità massima di Mach 3 (tre volte la velocità del suono) in quota e Mach 2,2 a bassa quota. Originariamente progettato per essere lanciato da navi, è stato adattato più volte per essere lanciato da terra (camion modificati), sott’acqua (sottomarini) e aria (vettore ogni tempo Sukhoi Su-33). Il missile è capace di eseguire manovre evasive di difesa con limiti di virata superiori a 10 g, puo’ trasportare testate convenzionali (320 chili di esplosivo) o termonucleari (TNT per 120 chilotoni) ed operare in un range di 120 chilometri, volando, nella versione navale, ad una quota di 20 metri sul livello del mare. Spinto da un motore ramjet (statoreattore) ed equipaggiato con un sistema di guida inerziale e active radar homing, ha una velocità tripla rispetto a quella dei missili Harpoon ed Exocet e questo diminuisce il tempo di risposta massimo teorico dell’unità attaccata da 120-150 secondi a 25-30 secondi e mette in serio pericolo l’attuazione di jamming e contromisure elettroniche o armate. Oltre alla Russia, il P-270 viene utilizzato dall’Esercito Popolare di Liberazione della Marina Cinese e dalla Marina Militare Indiana. Il missile, in produzione dal 1984, negli anni ha ricevuto numerosi aggiornamenti. Nel 1993 è stata avviata la versione Kh-41, realizzata per essere lanciata dagli aerei e impiegata a bordo dei Sukhoi SU-33 della Marina russa e dei Sukhoi Su-34 dell’aviazione
Redazione
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