domenica, Dicembre 22, 2024

Regione Lazio, il Pd tiene per sé le commissioni di garanzia: con il Terzo Polo è rottura

Il Pd tiene per sé le presidenze delle due commissioni di garanzia del Consiglio regionale e rompe con Italia Viva-Azione. I dem hanno deciso di affidare a Marta Bonafoni (eletta nella lista civica D’Amato ma in procinto di entrare nella segreteria nazionale e quindi nel Pd) e a Enrico Panunzi la guida delle commissioni Trasparenza e Vigilanza sul Pluralismo dell’Informazione provocando la durissima reazione della capogruppo Marietta Tidei e di Luciano Nobili.

“Il Pd ha deciso di arraffare tutto quello che poteva prendendosi la responsabilità di rompere la coalizione che ha sostenuto D’Amato senza neanche un passaggio di confronto- hanno detto pochi dopo che il gruppo del PD si era riunito prendendo la decisione di tenere per sé le due presidenze- Quello che ha fatto il PD è vergognoso e senza precedenti: un atto di prepotenza e arroganza assoluta di cui si prende tutta la responsabilità, perché in 45 giorni non ha ritenuto opportuno convocare una riunione della coalizione che ha sostenuto D’Amato, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni”.
Per Tidei “è una cosa lesiva del nostro ruolo di seconda forza politica della coalizione ma anche della coalizione stessa, con una bulimia spaventosa”.

Va ricordato che le postazioni in Consiglio riservate alle opposizioni sono 5 (tenendo in disparte per ora eventuali commissioni di garanzia): la vicepresidenza del Consiglio, il segretario d’aula, le presidenze del Corecoco (Comitato regionale di controllo contabile) e delle due commissioni di “garanzia” di cui sopra. Il PD ha deciso di tenerle tutte per sé (4 su 5) eccetto il segretario d’aula “ceduto” al M5S. Una scelta che sembra fare pensare a un cambio di rotta politica dei Dem, più verso i pentastellati e meno verso Italia Viva-Azione. Tuttavia Tidei ha raccontato che “il PD ci ha detto che aveva problemi legati alla questione del Congresso regionale e non riuscivano a fare quadrare i conti senza quelle posizioni. Hanno chiuso delle partite interne fregandosene della prassi istituzionale di questo luogo e delle regole democratiche perché il partito di maggioranza relativa, dando le presidenze a Marta Bonafoni ed Enrico Panunzi, prende tutto. Altro che nuovo corso della Schlein, siamo all’arrembaggio“.

Una rottura che si riverbererà verosimilmente anche sulle alleanze nelle prossime amministrative di maggio: “Ad oggi non esiste un progetto politico comune perché se il PD si comporta come prepotente…”. Luciano Nobili rincara la dose: “C’è un’ansia di poltrone spasmodica, e un deficit assoluto di politica. Avevamo chiesto al PD di incontrarci anche per concordare le prime scelte rispetto alle prime attività d’aulaElly Schlein dice ‘Non ci hanno visto arrivare’, noi diciamo ‘li abbiamo visti arraffare’“.

Il consigliere ha annunciato il ricorso al presidente del Consiglio: “Ci rivolgeremo ad Aurigemma perché c’è una lesione delle garanzie democratiche, non è accettabile che su 5 posizioni non ce ne sia una assegnata alla seconda forza di opposizione”. Il PD dovrà fare i conti anche con Verdi-Sinistra, altro pezzo della coalizione rimasto senza nulla. Questa mattina il capogruppo dem alla Pisana, Mario Ciarla, ha incontrato il suo omologo ecologista, Claudio Marotta, il deputato dei Verdi Filiberto Zaratti (eletto a Roma e nel Lazio) e Alessandro Luparelli, capogruppo di Sinistra Civica Ecologista in Campidoglio. Anche qui la “dialettica” è aperta e bisognerà evitare un’altra frattura, considerato che ad oggi la presidenza dell’eventuale commissione speciale che potrebbe essere data alle opposizioni (Expo ma non è escluso che la delega possa cambiare) è destinata alla dem Sara Battisti.

(Fonte: Agenzia Dire, www.dire.it)

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