Si sono celebrati ieri a Roma i funerali di Mario De Renzis, storico fotoreporter della Capitale.
La chiesa della parrocchia di San Tarcisio era piena di amici e colleghi che hanno voluto far sentire il loro sostegno alla famiglia. De Renzis ha lavorato con la macchina fotografica per oltre 50 anni, capo del servizio fotografico del quotidiano Il Tempo dal 1956, colonna portante della redazione fotografica dell’ANSA fino al termine della carriera. A fine cerimonia si è trattenuto a lungo con i figli Rachele e Gabriele (anche lui giornalista dell’ANSA) Gianni Letta, che dirigeva Il Tempo quando De Renzis ne gestiva l’area fotografica.
Mario De Renzis fu attivo sugli scenari di guerra
Nell’ambiente dei fotografi romani la professionalità di Mario De Renzis era nota a tutti, sia tra i colleghi storici che tra i molti giovani che lo consideravano più di un mentore, per alcuni quasi un padre, per l’impegno che profondeva nell’insegnare loro a stare dietro la macchina fotografica.
Con il suo lavoro ha raccontato le aree più calde del mondo e la sua umanità traspare dagli scatti. Era stato in Cambogia con i guerriglieri Khmer, con i militari italiani in Libano, in Albania, in Somalia, in Kurdistan, nei Balcani, in Iraq, in Kosovo e in Afghanistan. “Era un sostenitore della bellezza delle foto su carta”, ricorda il suo collega Pino Nano riportando proprio le parole di De Renzis: “Le foto su carta conservano un fascino e una profondità quasi tattile, soprattutto quelle in bianco e nero, che riescono ad esprimere le molteplici sfumature del grigio e delle ombre”.