lunedì, Novembre 25, 2024

Torino: al Salone del Libro, Annalena Benini scelta come nuovo direttore

Il nuovo direttore del Salone del Libro di Torino è Annalena Benini. La scrittrice sarà in carica dal 2024 al 2026. Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il sindaco torinese Stefano Lo Russo e il presidente dell’Associazione la Città del Libro Silvio Viale hanno convocato una conferenza stampa a Palazzo Madama, presso la Sala delle Feste, per presentare la Benini. Annalena Benini  succede a Nicola Lagioia nella direzione del Salone del Libro. Lagioia, che guiderà ancora la manifestazione torinese fino all’edizione 2023, è autore di libri, come La ferocia , premio Strega e premio Mondello nel 2015, e La città dei vivi . Ha iniziato il suo mandato nel 2016. Nel novembre dello scorso anno, lo scrittore aveva annunciato la sua intenzione di non ricandidarsi alla guida della kermesse.  La Benini è nata a Ferrara e vive a Roma. Giornalista e scrittrice, dal 2001 è al Foglio, dove scrive di cultura, persone, storie e per il quale dirige la rivista culturale Review, cura la rubrica di libri Lettere rubate, che esce ogni sabato, e l’inserto Il Figlio, che esce ogni venerdì. Ha pubblicato “La scrittura o la vita. Dieci incontri dentro la letteratura” (Rizzoli, 2018). Per la Rai ha scritto e condotto i programmi televisivi “Romanzo italiano” e “Pietre d’inciampo”. Per Einaudi ha curato l’antologia “I racconti delle donne” (2019) e ha in pubblicazione “Annalena” (aprile 2023). La nomina di Annalena Benini , arrivata a sorpresa alla vigilia della conferenza stampa sul programma della prossima edizione, al Lingotto dal 18 al 22 maggio, chiude un lungo periodo di polemiche sulla scelta del successore di Lagioia. Tra le ipotesi, poi saltate, quella di un tandem formato dallo scrittore torinese Paolo Giordano , a lungo considerato il favorito nella corsa alla direzione, e da Elena Loewenthal , scrittrice, traduttrice, confermata poi alla guida della Fondazione Circolo dei lettori. Giordano si è poi ritirato dalla corsa parlando di “ingerenze della politica” nella scelta del direttore.

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