La statua della Madonna di Trevignano, la teca, i simboli religiosi, le panche e il gazebo allestiti in via Campo Le Rose per accogliere i fedeli dovranno sparire entro 90 giorni. A deciderlo con ordinanza il comune laziale che avrebbe già riscontrato l’abusivismo edilizio delle strutture. La decisione arriva dopo la bufera che si è sollevata attorno alla sedicente veggente Gisella Cardia. Dopo la sparizione della donna che diceva di assistere alle apparizioni della Vergine Maria, poi ritornata, ora a sparire dovranno essere tutte le strutture allestite per i pellegrini che si recavano a Trevignano per pregare vicino alla statua della Madonna, sicuri che la statua piangesse lacrime di sangue. L’ordinanza di demolizione del comune è arrivata in virtù del fatto che la teca e gli arredi dell’area, dove ogni tre del mese i devoti si riuniscono, non sarebbero stati installati nel rispetto della legge. La Onlus Madonna di Trevignano avrà dunque tre mesi di tempo per demolire panche, teca e tettoia. In caso di mancata ottemperanza alle disposizioni dell’ordinanza sarà sanzionata e i beni e l’area saranno acquisiti a patrimonio comunale.