Secondo giorno della visita di Sergio Mattarella in Slovacchia. Ora il colloquio con la presidente della Repubblica Slovacca, Zuzana Čaputová al palazzo Presidenziale al termine del quale i due Capi di Stato terranno una conferenza stampa. L’ultimo impegno istituzionale a Bratislava sarà l’incontro con il primo ministro Eduard Heger. Da ieri il presidente della Repubblica è in visita ufficiale nella Repubblica Slovacca. Nel pomeriggio insieme a Čaputová ha visitato la Base aerea di Malacky-Kuchyňa. Successivamente ha deposto una corona sulla tomba del Milite Ignoto a Bratislava. In serata, l’incontro con la collettività italiana. La visita in Polonia: l’Unione europea è instabile solo se la somma di interessi nazionali I nazionalismi esasperati creano mostri, scatenano guerre e calpestano i valori di libertà e pace. E “l’Europa non è solo la somma di interessi nazionali”. Sergio Mattarella nel suo ultimo giorno di visita di Stato in Polonia indica una strada per l’Unione europea con una prolusione all’università Jagellonica di Cracovia, dove hanno studiato Copernico e Giovanni Paolo II, ricorda la tragica lezione di nazismo e comunismo e mette in guardia: “Alle nostre spalle stanno secoli di tragedie in cui i popoli europei si sono contrapposti” e anche ora alle porte d’Europa la Russia aggredisce l’Ucraina con una doppia guerra a Kiev e ai valori europei di libertà. Del resto, e in Polonia dovrebbe essere lezione digerita, la Ue è potuta nascere compiutamente solo una volta finiti i regimi nazista e stalinista, “dopo la fine dell’URSS, con il ricongiungimento di Europa occidentale ed Europa centro-orientale”. Una lezione che proprio Papa Wojtyla indicò sul finire del Novecento. Ora chiaro che “nessuno può restare indifferente di fronte alla brutale aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina”, tutta l’Europa “è testimone di crimini frutto di una rinnovata esasperazione nazionalistica”. E la Ue “a questo insensato tentativo di sovvertire le regole dell’ordine internazionale, ha saputo reagire con fermezza e – con unità di intenti – continuerà a sostenere l’Ucraina”. E proprio l’unità è un valore da “preservare” tutti insieme: “È un bene primario che va assolutamente salvaguardato”. Per Mattarella il primo fronte è evidente: “con lucidità va compreso che proporsi di salvaguardare la pace fra le nazioni, affrontare i rischi globali significa anzitutto respingere la tentazione della frammentazione della solidarietà fra Paesi liberi, cementata nella esperienza dell’Alleanza Atlantica e dell’Unione Europea. L’esigenza di fare dell’Europa una protagonista non trova adeguata risposta nella visione di un’Unione come somma temporanea e mutevole di umori e interessi nazionali, quindi, per definizione, perennemente instabile. L’Europa nasce come grande progetto di pace, come visione di sviluppo capace di superare contrapposizioni storiche, come quella tra Germania e Francia” e ora “occorre una visione altrettanto saggia e robusta”.