Duro attacco di Kim Yo-jong, la potente sorella del leader nordcoreano Kim Jong-un, al presidente americano Joe Biden, colpevole – secondo lei – di aver affermato che un eventuale attacco nucleare di Pyongyang causerebbe “la fine del regime”. “Può essere considerata un’osservazione senza senso da parte di una persona in età avanzata che non è affatto in grado di assumersi la responsabilità della sicurezza e del futuro degli Stati Uniti – le parole di Kim – un vecchio senza futuro, poiché è troppo per lui servire due anni rimanenti del suo mandato”.
“Non possiamo lasciar passare né trascurare il fatto che il capo dello Stato nemico abbia usato ufficialmente e personalmente la parola ‘la fine del regime’ sotto gli occhi del mondo. La considereremmo semplicemente la senilità dell’uomo?”, ha commentato Kim in una serie di dichiarazioni rilanciate dall’agenzia ufficiale Kcna. “Se consideriamo che questa espressione è stata usata personalmente dal presidente degli Stati Uniti, il nostro avversario più ostile, si tratta di una retorica minacciosa”, ha sottolineato la donna. I toni richiamano quelli degli insulti di fine 2017 che si scambiarono l’ex presidente americano Donald Trump e Kim Jong-un: il tycoon apostrofò il leader nordcoreano ‘rocket man’ e fu ricambiato con un ‘rimbambito senile’ (‘dotard’).
“Potenziare deterrenza di guerra nucleare” Per la Corea del Nord la cosiddetta “Dichiarazione di Washington” firmata giovedì dai presidenti di Usa e Corea del Sud, Joe Biden e Yoon Suk-yeol, relativa al rafforzamento della ‘deterrenza estesa’, “è un tipico prodotto della loro estrema politica ostile che riflette la volontà di un’azione più ostile e aggressiva” e che “espone la pace e la sicurezza del nordest asiatico e del mondo a un pericolo più grave”, dice Kim Yo-jong. “Dobbiamo ulteriormente potenziare il deterrente di guerra nucleare”.