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lunedì, Luglio 29, 2024

Dionisi (Unindustria): “Il nostro territorio area pilota per diversi progetti industriali”

CIVITAVECCHIA – «Siamo consapevoli che la soluzione al tema del phase out del carbone non sarà rappresentata da un unico progetto, ma si realizzerà in maniera indolore soltanto se saremo capaci di mettere insieme in maniera coordinata una pluralità di progetti. Progettualità che devono sicuramente far perno sulle vocazioni del nostro territorio e sui nuovi settori economici: l’energia quindi, ma anche l’economia del mare e l’economia circolare». È quanto ribadito dal presidente di Unindustria Civitavecchia Cristiano Dionisi nel corso del primo incontro al Ministero del Comitato di coordinamento per la transizione dei territori di Civitavecchia e Brindisi. Dionisi ha quindi evidenziato, a più riprese, la strategicità del territorio nel percorso della transizione energetica, un’area da considerare non di crisi, ma di sviluppo, «un’area pilota – ha agigunto – nella quale realizzare progetti industriali che vedano impegnate le nostre aziende del cluster elettromeccanico su nuove attività, anche alla luce di un re-skill delle professionalità che tra l’altro già abbiamo iniziato e sul quale stiamo lavorando. Non possiamo permetterci di disperdere le competenze che le nostre aziende hanno acquisito in decenni di attività di filiera». E per Unindustria sono due gli aspetti da cui dover partire: la disponibilità di aree sulle quali realizzare nuove progettualità e l’attrattività del territorio e quindi risorse per realizzare nuovi progetti. Proprio sul primo aspetto l’appello è rivolto alle istituzioni affinché prendano in carico l’annoso problema della destinazione urbanistica e della vincolistica «che insistono sulle molte aree retroportuali: centinaia di ettari – ha spiegato Dionisi – che oggi possono rappresentare il vero vantaggio competitivo del nostro territorio se solo fossero immediatamente disponibili per insediamenti industriali». Per quanto riguarda l’attrattività e nuove risorse per il territorio, invece, Unindustria auspica che il Governo possa considerarlo «come una zona speciale alla luce del percorso di decarbonizzazione, visto che per la nostra regione purtroppo non sono previsti strumenti come le Zes del sud Italia. Per fare questo – ha aggiunto – riteniamo che un pezzo del percorso sia stato già realizzato con il riconoscimento di Civitavecchia nella Carta degli aiuti di stato a finalità regionale. Riteniamo che in questa sede dobbiamo approfondire se questa cornice normativa sia sufficiente – ha concluso Dionisi – oppure se è necessario riconoscere la centralità di questo nostro territorio nella strategia nazionale di sviluppo attraverso altri strumenti».

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