TARQUINIA – “Sono io Benedetta, so che mi stanno cercando. Vi chiedo solo una cosa: non voglio stare con mio padre”. Sono le prime parole, secondo quanto apprende l’AGI, di Benedetta, la ragazza di 13 anni che si e’ consegnata ai carabinieri della Cecchignola dopo una fuga di 5 giorni. La ragazza era scomparsa lo scorso 4 agosto dalla casa-famiglia a Marina Velca a cui era stata affidata dopo aver discusso con gli assistenti della struttura. La 13enne, all’arrivo del padre in caserma, ha chiesto di non farlo avvicinare. Era stato proprio il papa’ della ragazza nei giorni scorsi a denunciare la scomparsa della figlia. “Ti vogliamo bene alla follia, facci sapere che stai bene”, aveva affermato papa’ Roberto.
Indagini della Polizia Postale
“Individuato chi ha supportato
la minore nell’allontanamento”
Martedì il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni è stato attivato per il supporto specialistico alla Polizia di Stato di Viterbo, per lo sblocco del telefono in uso alla minore scomparsa Benedetta Cristofani e più in generale nell’ausilio delle ricerche attraverso indagini telematiche. Gli specialisti della Polizia Postale – riferisce una nota – hanno sin da subito attivato risorse e conoscenze in campo informatico, consentendo, di ricostruire in tempi record la rete di persone che hanno ospitato la minore scomparsa nei giorni passati. Tale attività è stata resa possibile monitorando l’utilizzo dei social da parte della minore, che hanno consentito giorno per giorno la ricostruzione delle connessioni e quindi degli spostamenti, avvenuti principalmente in zona sud-ovest di Roma. A seguito delle successive ricerche sul territorio espletate sulla base degli accertamenti, sono stati individuati coloro che hanno supportato la minore nell’allontanamento. Nel pomeriggio quindi, avuta notizia della individuazione delle abitazioni nelle quali aveva trovato ospitalità, la minore ha deciso di terminare la sua ‘fuga’.