Considerato uno degli artefici della nascita dell’hard rock, Robert Plant è uno dei cantanti più influenti e leggendari della storia della musica. Nato il 20 agosto 1948, ha spento 70 candeline. E’ conosciuto e amato in tutto il mondo per la sua permanenza nei Led Zeppelin, band britannica che ha dominato le classifiche di tutto il mondo soprattutto negli anni ’70. Cresciuto ad Halesowen, nel Worcestershire, Robert Plant si appassionò fin da piccolo alla musica, maturando una vera e propria adorazione per Elvis Presley. I genitori sognavano una carriera completamente diversa per lui e non furono molto contenti quando Robert lasciò lo studio contabile dove stava effettuando praticantato per dedicarsi esclusivamente alla musica. Il giovane Plant si vide costretto a lasciare la famiglia a diciassette anni e cominciò a suonare in diversi gruppi rock e blues della scena di Birmingham, mantenendosi con piccoli lavoretti saltuari. Il primo 45 giri lo incise nel 1966, con il gruppo soul Listen, mentre l’anno successivo pubblicò due altri 45 giri come solista. I dischi non ebbero molto successo ma nell’ambiente si cominciava a parlare delle sue straordinarie doti vocali.
L’ESPERIENZA CON I LED ZEPPELIN
Il punto di svolta nella carriera di Robert Plant fu l’incontro con Jimmy Page, che cercava una voce per un suo nuovo progetto musicale, i Led Zeppelin. I quattro componenti suonarono insieme la prima volta nell’agosto del 1968. Tra settembre e ottobre registrato il disco di debutto che uscì Il 12 gennaio 1969 chiamato semplicemente “Led Zeppelin”, che ebbe un successo clamoroso. Ancora oggi, l’album è considerato una pietra miliare della storia del rock. Contemporaneamente, Robert Plant sposò la sua compagna di origine indiana Maureen Wilson ed ebbe una bambina, Carmen Jane. In seguito, la coppia avrà anche un altro figlio, Karac Pendragon. La popolarità avuta con i Led Zeppelin, grazie a una voce potente e a una presenza scenica che ne fece immediatamente un sex symbol, lo catapultò in un mondo a lui completamente estraneo. Nel 1974, il cantante ebbe un intervento alle corde vocali a causa di alcuni noduli, che influì molto sulla sua voce e sul suo timbro, pur non impedendogli di continuare a cantare e di avere un successo planetario.
L’INCIDENTE E LA SCOMPARSA DEL FIGLIO
Nel 1975, mentre era in vacanza con la famiglia in Grecia, Robert Plant fu coinvolto in un brutto incidente automobilistico che lo costrinse a stare fermo per molto tempo. I concerti con i Led Zeppelin vennero annullati per permettere al cantante di ristabilirsi ma, anche dopo la convalescenza, Plant dovette avere a che fare con una brutta laringite che fece slittare ancora in avanti i progetti con il gruppo. Quando tutto sembrava essersi risolto, un altro terribile incidente sconvolse la vita del cantante: il figlio Karac muore, a soli 6 anni, per motivi poco chiari, forse un’infezione. Dopo la scomparsa del figlio, Robert Plant abbandonò la tournée e si chiuse in se stesso, pensando di lasciare definitivamente le scene. Nel 1979, nacque un altro figlio del cantante, Logan Romero.
LA FINE DEI LED ZEPPELIN E LA CARRIERA DA SOLISTA
Nel 1980 un’altra tragedia fece nuovamente saltare in aria tutti i progetti: John Bonham, il batterista dei Led Zeppelin, grande amico di Plant, venne trovato morto il 24 settembre dopo aver bevuto 25 bicchieri di vodka. La band, a questo punto, decise di sciogliersi definitivamente, dopo 9 album. Nonostante l’evidente abbassamento del timbro vocale, nel 1982 Robert Plant cominciò la carriera da solista, unico componente del gruppo. Da allora, il cantante ha avuto alterne fortune, partecipando anche a diverse reunion dei Led Zeppelin. Negli anni, Plant ha collaborato anche con Jimmy Page, pur non avendo lo stesso successo del passato. L’ultimo album del cantante è “Carry Fire”, del 2017, il suo undicesimo disco da solista. Con il suo modo di cantare, Robert Plant ha influenzato molti dei cantanti che sono venuti dopo di lui, da Steven Tyler a Eddie Vedder, a Chris Cornell.