Tra guerra ed economia, le questioni affrontate in queste ore all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sono di straordinaria importanza globale. Ma quella in corso a New York è un’occasione per incontri bilaterali, che servono a rafforzare anche i legami delle regioni italiane con i Paesi del mondo. Per il Lazio la questione centrale è la candidatura di Roma all’Expo 2030. Di ritorno dagli Stati Uniti il Presidente Rocca ha riconosciuto che la competizione con le altre due sedi rimaste in corsa, Busan in Corea del Sud e Riad in Arabia Saudita, “è forte ma – ha detto – il Sistema Italia offre al mondo intero una vetrina dove affrontare le sfide globali che ci attendono”. Rocca ne è certo: “sarebbe un’Expo destinata a restare nel tempo, consentendo ad ogni Nazione uguale visibilità”. Non solo: attorno alla candidatura è già in corso un dialogo con quelle che vengono chiamate Nazioni amiche per favorire investimenti per settori come l’agroalimentare, il farmaceutico, l’aerospazio, tra le eccellenze dell’economia regionale. Per il sindaco di Roma Gualtieri la “partita è aperta, difficile ma riscontriamo grande attenzione e simpatia”. Voto finale il 28 novembre.
