E’un dato di fatto che Roma sia la capitale europea con il verde urbano più esteso. Una fortuna garantita da donne e uomini che hanno governato la capitale, non sempre negli ultimi anni garanzia di fruibilità, sostenibilità ambientale e socialità. Gli Stati Generali del verde per la attuale amministrazione sono un modo per dimostrare di avere cambiato passo. 67 milioni hanno garantito nel 2022 e 2023 la cura ordinaria del verde con 8,4 dedicati alla sostituzione degli alberi grazie anche ai fondi del Giubileo. L’amministrazione vuole rendere stabile questo danaro anche nel prossimo triennio per 100 milioni complessivi. Per ora così sono state garantite più di 70mila potature, 7mila abbattimenti e 13 mila messe a dimora. Quasi tutti i pini pubblici (48500) sono stati trattati nonostante associazione ambientali e paesaggistiche abbiano contestato la cura dello skyline arboreo della capitale.E altre critiche sono state sollevate perché chiedono più partecipazione negli organismi consultivi previsti e più comunicazione, non limitandola solo agli abbattimenti di alberi. Con una sessantina di milioni di investimenti si rinnoveranno ville e parchi urbani in diversi quadranti della città, da Villa Ada a parco Schuster a Corviale. Ma forse la sfida più grande è quella di garantire il crollo dei due terzi di CO2 con le piante forestali garantite dal PNRR. Quasi mezzo milione a Roma per arrivare a un milione in area metropolitana. Il verde urbano per il Sindaco Gualtieri farà così da scudo al cambiamento climatico in corso.