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mercoledì, Ottobre 9, 2024

Restaurata la cupola di Pietro da Cortona alla Chiesa Nuova

Gli straordinari dipinti di Pietro da Cortona che decorano la cupola di Santa Maria in Vallicella, la Chiesa Nuova, tornano ad essere restaurati dopo che nessuno vi aveva più messo mano, nella sua interezza, dal 1893. L’intervento, durato due anni, è stato curato dalla Soprintendenza Speciale di Roma con il finanziamento del Fondo Edifici di Culto, e dal 7 gennaio inizieranno a scendere i livelli delle impalcature che ora arrivano a 42 metri di altezza per proseguire le verifiche e i monitoraggi per il restauro degli altri affreschi della navata centrale, dei laterali e dell’abside.E che in seguito interesseranno anche La Madonna della Vallicella, il dipinto a olio su tavola di ardesia realizzato da Rubens.    L’opera certosina dei restauratori ha interessato i 300 metri quadrati dell’affresco circolare del Trionfo della Trinità, con Dio Padre e Figlio sulla cupola e lo Spirito Santo nel lanternino.    “Il Fec al ministero è qualcosa che rivendichiamo con molta forza, è un aspetto storico del ministero la tutela della libertà di culto e delle libertà civili. Lo facciamo in maniera non accessoria ed episodica e non a margine delle principali attività narrate” ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha presentato il restauro della cupola. “Il patrimonio religioso è parte essenziale e fondante del patrimonio della Nazione. Come i nostri musei costituisce uno dei punti cardinali di una geografia identitaria della Nazione.
Questi sono luoghi che costituiscono un unicum nel mondo. La bellezza delle nostre chiese non ha eguali”, ha sottolineato il ministro della Cultura. Gli affreschi, che sono stati messi in sicurezza anche con lavori che hanno riguardato la parte esterna della cupola e la posa in loco di sensori idrologici, verranno anche valorizzati da un impianto di illuminazione scenografica. “È molto bello vedere la cura e la passione che mettiamo tutti nella cura dei beni di culto che ci furono assegnati”, aggiunge il ministro dell’Interno ed anche il titolare della Cultura ha evidenziato che “queste riescono bene quando si ha la consapevolezza di fare qualcosa per la propria comunità”. 

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