Come gia’ avvenuto in altre situazioni di emergenza e per altri territori fuori regione, l’Emilia-Romagna ha risposto positivamente alla richiesta di sostegno che arriva da Roma, dopo il vasto incendio all’impianto di smaltimento di Malagrotta, che ha drasticamente ridotto la capacita’ di trattamento di rifiuti urbani indifferenziati nella Capitale. Per tre mesi accogliera’ e trattera’ negli impianti emiliano-romagnoli un quantitativo di rifiuti in arrivo da Roma di non piu’ di 9.200 tonnellate al mese. Una disponibilita’ che il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha formalizzato oggi al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, che il 26 dicembre, sentito anche il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, aveva a sua volta scritto a Bonaccini per chiedere di poter “smaltire i rifiuti in impianti dell’Emilia-Romagna, al fine di salvaguardare la cittadinanza da rischi per l’igiene pubblica e da pregiudizi per la qualita’ ambientale, per il decoro e la vivibilita’ urbana”. Il piano operativo e le modalita’ verranno ora definite dalle societa’ multiservizi interessate. I costi di conferimento e le modalita’ di pagamento dovranno essere pattuiti direttamente fra i gestori, sulla base dei costi di impianto e tenuto conto anche di una quota aggiuntiva – pari a 20 euro per ogni tonnellata di rifiuto – a titolo di ristoro ambientale, da versare al Comune sede dell’impianto di conferimento.