Nell’ultimo decennio la temperatura media a Roma è salita più che negli altri capoluoghi: una media più alta di 1 grado virgola sette rispetto ai trent’anni precedenti. E il Comune è il più colpito dal mutamento delle piogge, sempre più concentrate in pochi giorni, e quindi anche dalle alluvioni, che mettono a rischio ben 400mila residenti. Una fotografia preoccupante che emerge dal Piano di adattamento climatico del Campidoglio, che insieme a 70 ricercatori ha elaborato strategia e una lista di azioni molto dettagliate. Piano che nei prossimi mesi sarà al centro di un dibattito pubblico. 2 miliardi di euro sono già stati investiti per mitigare il rischio idrogeologico, per la gestione delle risorse idriche e la riforestazione urbana ma ce ne vorranno altrettanti per portare a termine le azioni previste. Soprattutto per proteggere il litorale romano dalle mareggiate e dall’erosione costiera Davanti al Campidoglio alcune associazioni di cittadini hanno manifestato contro il consumo di suolo, aumentato negli ultimi anni. Di contro nella Capitale è migliorata la gestione delle risorse idriche. Lo spreco dell’acqua è sceso al 27% molto sotto la media nazionale. E l’investimento di oltre un miliardo nell’acquedotto del Peschiera metterà al sicuro l’approvvigionamento idrico della città.