Con processo per direttissima, è stato rimesso in libertà il giovane che qualche giorno fa era salito sul tetto di un casale per non abbandonare casa con ingresso tra via Pratica di Mare e via delle Salzare Ardea. Sceso dal tetto dopo l’intervento di un mediatore dell’Arma fatto giungere apposta ad Ardea, il giovane, è stato successivamente trattenuto in caserma ad Anzio per due giorni in attesa del processo per direttissima che si è svolto questa mattina presso il Tribunale di Velletri. All’udienza il presidente della sezione giudicante lo ha rimesso in libertà in quanto “non ci sarebbero stati i presupposti per trattenerlo” e sembra che lo stesso fermo sia stato un “eccesso di zelo”. Il giovane che da tempo dormiva nel casale, all’arrivo dei militari per protesta è salito sul tetto, allarmando quanti erano giunti in loco che lo invitavano a scendere. Dopo ore di trattative con i militari si è ricorso all’intervento di un esperto “negoziatore” dell’Arma, va detto, che i genitori del ragazzo, ignari di quanto stava accadendo non ne erano a conoscenza e quindi non presenti sul posto per cercare di farlo desistere. Ieri mattina alla prima udienza il presidente dell’assise giudicante lo ha rimesso in libertà senza alcuna restrizione e fatto rientrare a casa ad Ardea. Altrettanto ignara di quanto stava accadendo la stessa sorella attuale assessore al comune di Ardea, malgrado alcune notizie giornale on line proprio per il fatto di essere una politica sia stata avvicinata a fatti di cui è estranea.