Un 39enne romano è stato arrestato mentre si trovava già in carcere perché ritenuto responsabile di sequestro di persona a scopo di estorsione dalla DDA della Procura della Repubblica di Roma. L’uomo , secondo gli inquirenti, sarebbe stato il mandante e avrebbe collaborato al sequestro di persona di un 41enne d Fonte Nuova che nel 2018 aveva truffato tre persone incassando 4500 euro per fornire delle patenti false. Patenti che sarebbero in realtà state falsificate in maniera grossolana e facilmente identificabile, tanto da far infuriare i tre acquirenti che decisero di vendicarsi dell’affronto subito e sequestrarono il truffatore dopo averlo picchiato con violenza e derubato del cellulare e dell’auto, chiedendo come prezzo della liberazione 20.000 euro. I tre, al termine di un primo filone di indagine, nel gennaio 2020 furono arrestati per i gravi indizi di colpevolezza raccolti a loro carico, per sequestro di persona a scopo di estorsione, lesioni personali gravi e rapina.
Le successive indagini dei Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, diretti dalla DDA di Roma hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine al fatto che dietro la violenta reazione c’era la mano di qualcun altro: il 39enne arrestato oggi, sottoposto a molteplici procedimenti penali, già in carcere per associazione a delinquere finalizzata allo spaccio, che rivestirebbe un ruolo di vertice nel territorio di Fonte Nuova. Poiché gli uomini che avevano subito il tentativo di truffa erano persone a lui molto vicine lo avrebbe visto ciò come un grave affronto per cui punire il quarantaseienne doveva, in modo che tutti potessero averlo a monito. E così le indagini hanno potuto raccogliere gravi elementi indiziari a carico del 39enne, che in quel lontano 2018 aveva avallato la spedizione punitiva e che nessuno aveva avuto il coraggio di denunciare, per timore delle ripercussioni che avrebbe potuto mettere in atto, ma per il quale è scattata comunque l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
