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venerdì, Settembre 27, 2024

Tor Bella Monaca, concluse operazioni sgombero dei box

Un intervento mirato per consentire di avviare i lavori di riqualificazione previsti dal PNRR. Lo sgombero di 600 box a Tor Bella Monaca, durato tre giorni, si è concluso oggi alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, con assessori e presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli al seguito e del prefetto di Roma Lamberto Giannini. Una vera e propria città sotterranea che nascondeva in alcuni casi attività illecite, appartamenti abusivi, magazzini di stoccaggio per droga e laboratori per smontare pezzi di veicoli rubati. Recuperate 20 carcasse di auto. 
“Sono molto soddisfatto – ha detto il primo cittadino – perché abbiamo visto le due facce di questo intervento: da un lato abbiamo riportato la legalità perché sotto i palazzi dove dovevano esserci dei posti auto ma invece era cresciuta una ‘città sotterranea’ in cui si va da depositi e cantine ad appartamenti abusivi fino a laboratori in cui venivano smontati veicoli rubati o raffinerie di droga”. 
“È stato fatto un intervento importante – ha aggiunto Gualtieri – di liberazione di queste cantine in gran parte con la collaborazione spontanea e con il supporto fondamentale delle forze dell’ordine, prefetto e questore che sono un presidio fondamentale,  perché qui alla maggioranza dei cittadini onesti si mescola la presenza molto radicata della criminalità. Questa è la base per poter riqualificare tutto. Dall’altra parte – ha proseguito il sindaco – abbiamo visto i ponteggi dei lavori già iniziati della riqualificazione e del riassetto urbanistico dell’intero edificio che verrà cambiato per renderlo più moderno e confortevole con gli ingressi spostati e una grande piazza e i piani terra che diventano luoghi per ospitare servizi ai cittadini: un gigantesco edificio da 4500 persone in cui fondamentale sta tornando la legalità e la condivisione in un processo di rigenerazione urbana. Il più grande cantiere di questo tipo anche in Europa. I cittadini erano scettici, ci dicevano ‘venite qui a fare spot’ e invece adesso vedono che è una cosa seria, siamo partiti. E lo stesso vale per le operazioni ad alto impatto, che non sono più una tantum. Qui c’èstato un tacito patto: negli anni passati, lo Stato si è ritirato e il Comune non ha fatto le manutenzioni, perché questi sono nostri edifici. Allo stesso tempo ai cittadini è stato consentito di fare quello che volevano, con una situazione di degrado da chi si è ‘semplicemente’ fatto una cantina a quelli che ci facevano traffico di persone, droga o furto d’auto. Noi volevamo rompere questo circolo. Oggi chi rinuncia volontariamente alla propria cantina capisce che rinunciare a un piccolo abuso, che possiamo considerare veniale, e ora scommette sulla legalità”.
Ora, dopo la pulizia che assicurerà Ama, potranno partire i lavori di recupero e ristrutturazione degli spazi che porteranno anche alla realizzazione dei piani urbani integrati che con un investimento di 120 milioni di euro dovranno trasformare la zona. 

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