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martedì, Luglio 23, 2024

Coppa Italia, la Juventus brinda all’Olimpico: l’Atalanta va ko 1-0

Tutto o nulla, stelle o stalle. Per la Juventus la finale di Coppa Italia era l’unica possibile ancora di salvezza per una stagione in altalena con più bassi che alti mentre per l’Atalanta delle meraviglie un possibile passaggio verso la ciliegina sulla torta. Sul prato dell’Olimpico si sono sfidate la freschezza mentale ‘made in Bergamo’ e l’assoluta necessità di alzare la Coppa per i bianconeri di Allegri. Ha vinto – e nettamente – l’esperienza in bianconero. E’ proprio la Juve che tira fuori artigli e grinta fin dal primo pallone e dopo appena 4 giri di lancette è già sull’1 a 0 grazie alla proposta (perfetta) in verticale di Cambiaso che arriva tra i piedi di Vlahovic che non si fa pregare per infilare Carnesecchi. Gol e respiro di sollievo in bianconero con l’Atalanta incapace di prendere le redini del gioco fino al 10′ quando riesce a far capolino nei pressi dell’area avversaria. Davvero solida la retroguardia juventina, quasi impenetrabile e questo è il gioco bianconero di questa stagione dove quando i ragazzi di Allegri vanno in vantaggio difficilmente lasciano campo e spazio agli avversari di turno. L’Atalanta dei primi 45′ si è vista poco, imbrigliata tra le maglie bianconere con De Ketelaere totalmente fuori dagli schemi. questo il refrain di Gasperini che già al 46′ ha tolto dal match uno dei protagonisti (mancati): De Ketelaere. Al suo posto Touré non ha ancora dimostrato in pieno il suo talento. Arrivano grinta e combattività perché provare a mettere in difficoltà Rabiot e compagni non poteva non essere una opzione. Al 51′ i primi brividi per Perin che ha soltanto potuto guardare la staffilata di Lookman (deviata) che non è entrata in rete per una mera questione di centimetri. Ancora avanti gli orobici al 56′ con un cross dalla destra di Djimsiti per Koopmeiners che colpisce di testa ma manda sul fondo e Gasperini decide di mescolare di nuovo le carte in tavola al 60′: entrano Miranchuk, Scalvini e Hateboer per Zappacosta, Hien e Pasalic. Il quinto cambio – obbligato – è al 65′ quando si infortuna de Roon sostituito di gran carriera da Toloi. In campo schermaglie e pochi brividi perché la Juventus riesce a fare ciò che meglio le riesce: gestire i tempi del match rischiando davvero poco in difesa.   Gli ultimi 20′, quelli decisivi in cui l’Atalanta è, sì, arrivata al tiro ma mai dentro lo specchio della porta bianconera. Chi, invece, aveva trovato il gol era stato Vlahovic (davvero bravo stasera) di testa: rete annullata (al 72′) dal Var per fuorigioco.  Quindici minuti per battere un colpo, quelli dell’Atalanta, per cambiare la direzione intrapresa dalla Coppa Italia Juve permettendo. All’80’ è Lookman a colpire il palo sotto la Curva Nord centrando per la prima volta nel match lo specchio della porta avversaria. La Juventus mette con merito le mani sulla Coppa Italia non prima di aver visto l’espulsione di un nervosissimo Allegri che ha messo sulla pista di atletica dell’Olimpico uno show più unico che raro. Al 99′ è il triplice fischio finale a dare il via alla festa juventina nella notte romana. Una liberazione, con almeno un trofeo stagionale da esporre in bacheca. Qualificazione in Champions League, vittoria in Coppa Italia (la 15°) e stagione chiusa in bellezza. 

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