domenica, Novembre 24, 2024

Nel Santuario di Monte Sant’Angelo, a Terracina, una “gloria nazionale” rimessa a nuovo

Un altro tesoro dal valore inestimabile torna alla Città di Terracina. 

Riapre infatti l’Oratorio del Piccolo Tempio del Santuario di Monte Sant’Angelo dopo i lavori di ripulitura e restauro che hanno riportato alla luce affreschi preziosi e unici come quello che raffigura San Silviano, ritenuta ad oggi la più antica immagine del Santo.  Questa mattina la cerimonia di inaugurazione alla presenza del nuovo Soprintendente per le Province di Frosinone e Latina, Alessandro Betori, alla sua prima uscita istituzionale, che ha voluto sottolineare come il Santuario sia una “gloria nazionale”.  I lavori, iniziati nel 2023 e proseguiti nel 2024, sono stati fortemente voluti e inizialmente diretti dall’allora Soprintendente Francesco Di Mario, che questa mattina nel corso della cerimonia ha illustrato gli interventi nell’Oratorio, realizzato in epoca medievale all’interno di una delle gallerie disostruttive del Piccolo Tempio. Punto di partenza è stata la pulizia e la rimozione di scritte e disegni vandalici e offensivi che imbrattavano le pareti, e tra questi anche una svastica rimossa a maggio dello scorso anno in concomitanza con la visita del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Sono state utilizzate per questo moderne tecnologie laser e prodotti biologici, che hanno permesso di rimuovere anche le incrostazioni calcaree che si sono accumulate nei secoli. Grazie a questi interventi sono iniziate ad emergere pitture di enorme valore e per questo, come sottolineato da Di Mario, è stato deciso di proseguire, ottenendo un risultato eccezionale e in parte inaspettato considerate le condizioni di conservazione iniziali della struttura e il profondo degrado in cui versava. Sulla parete di fondo, al di sopra dell’area originariamente occupata da un altare, probabilmente distrutto nel XIX secolo, sono apparsi due strati sovrapposti di intonaci dipinti raffiguranti una Madonna in trono con Gesù Bambino in grembo, e ai fianchi due arcangeli, probabilmente Gabriele e Michele.  La fase più antica, in via preliminare, può essere datata al VII – VIII secolo, le testimonianze pittoriche più antiche di Terracina e del Lazio Meridionale. La fase più recente invece risale al X – XI secolo.  Altre preziose figure sono ben visibili sulle pareti e sulla volta, come quella del Salvatore con la testa barbata, e tre figure inginocchiate che lascerebbero pensare, ma ci sono gli studi in corso, ai tre apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni. Sulla parete laterale sinistra, poi, è emersa la più antica immagine arrivata a noi di S. Silviano.  Accanto a lui altre due figure, scarsamente leggibili, ma una di queste potrebbe raffigurare il Santo Patrono San Cesareo. La presenza contemporanea di S. Silviano e S. Cesareo, venerati in Città, assume una particolare valenza per Terracina e per la sua storia sacra, e arricchisce significativamente il patrimonio di conoscenza della pittura medievale.
Nel corso dei lavori si è anche provveduto ad eliminare le infiltrazioni di acqua piovana impermeabilizzando i terrazzi superiori e rendendoli calpestabili. Proseguono ora gli studi su quanto ritrovato, mentre è stato annunciato un nuovo finanziamento di 500 mila euro per portare avanti i lavori. “È una giornata importante per la nostra Città e per tutto il nostro territorio, perché ci viene restituito un gioiello straordinario che da oggi potremo ammirare nella sua interezza”, ha detto il sindaco di Terracina Giannetti mentre l’Assessore alla Cultura Alessandra Feudi ha parlato di un “giorno di festa e di grande condivisione dell’enorme patrimonio storico culturale che abbiamo il privilegio di avere”

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