sabato, Novembre 23, 2024

“Un capitano non abbandona mai la nave”

L’ora “X” è arrivata ed è passata quasi in “sordina”. La maggioranza, compresi i dissidenti hanno alzato la mano per dare il loro “ok” al rendiconto di bilancio 2023. Tutto con «senso di responsabilità» come dichiarato dall’unico dei consiglieri “ribelli” che ha preso la parola: Angelo Galli. Del resto il documento portato oggi in massima assise cittadina e illustrato dall’assessore alle Finanze, Alessandro Gnazi, è relativo alle attività svolte dalla passata giunta, quella che al suo interno comprendeva anche gli assessori di Governo Civico (Matteo Luchetti ai Lavori Pubblici) e di Cerveteri democratica (Francesca Badini alle Politiche sociali). E sempre per lo stesso principio – «con senso di responsabilità» – l’opposizione ha deciso di astenersi dalla votazione. «Non si può andare da nessuna parte con soli sette consiglieri – ha dichiarato il consigliere Lamberto Ramazzotti – I panni sporchi potevate lavarli in famiglia. A noi le elezioni non fanno paura, anzi si tornerebbe alle urne ad ottobre». «Amo la mia città. Non ho interessi né di partito, né personali, ma il mio unico interesse è la città che a causa vostra è in difficoltà», ha detto il consigliere Luca Piergentili evidenziando come quella di ieri, 27 maggio, fosse l’ultima data a disposizione per portare in approvazione in aula il documento. «Il nostro senso di responsabilità – ha aggiunto Piergentili – sta nell’essere qui presenti». Frecciatina all’indirizzo dell’amministrazione Gubetti e dei dissidenti non gradita dal collega e segretario del circolo locale del Pd, Giuseppe Zito che è tornato a chiedere di abbassare i toni della polemica. «Quando si dice “avete rovinato una città” credo che si stiano usando parole pesanti e mi sento di respingerla (l’accusa, ndr)». Un voto inizialmente non scontanto dopo le parole del consigliere di Governo Civico, Alessandro Gazzella che dopo i vari botta e risposta delle scorse settimane ha bacchettato il primo cittadino: «Le scelte portate avanti non sono state fino in fondo condivise con tutti i consiglieri comunali. Il rendiconto è un atto che viene votato in seduta ordinaria con una scadenza perentoria del 30 aprile. I consiglieri – ha detto – devono essere messi nelle condizioni di assumersi la responsabilità. Questo è un giorno importante per Cerveteri. Se il rendiconto non passa, parte un percorso che porta allo scioglimento del consiglio comunale».

Botta e risposta proseguito anche in massima assise cittadina: «La bacchetta magica non l’ha nessuno. Bisogna capire se c’è la volontà di affrontarli – ha ribadito all’indirizzo dei “dissidenti” – o di usarli come presto. Nessuno ha voglia di litigare, credo». Il primo cittadino è tornata a puntare i riflettori sui punti di unione. Punti dai quali «ripartire» per «governare la città». «Io ho una responsabilità maggiore della vostra perché ho chiesto ai cittadini di votarmi. Ad oggi sono il capitano di questa nave e il capitano non abbandona mai la sua nave. Non la abbandono nemmeno in questo momento perché sono certa che riusciremo, con tutta la squadra di governo, a riportarla in un porto sicuro dopo aver affrontato la tempesta». E così, dopo un dibattito lungo più di due ore, alla fine la prova è stata “superata”. Rendiconto approvato. Un voto che sembra essere anche scontato vista proprio la “natura” dell’atto stesso. Bisognerà capire invece come si andrà avanti nelle prossime settimane e soprattutto nei prossimi consigli comunali. Sarà in quell’occasione che la Giunta avrà bisogno dei numeri in aula per portare avanti eventuali nuovi progetti per la città. Una cosa sembra ormai assodata: se si tratterà di temi inseriti all’interno del programma elettorale e realizzati nei modi richiesti dai partiti che si sono defilati, la maggioranza potrebbe esserci. In caso contrario gli atti potrebbero essere rispediti al mittente. E sebbene si potrebbe procedere così, senza la caduta del governo, di fatto, si potrebbero prospettare anni di “commissariamento” senza la reale presenza di un commissario prefittizio.

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