La tensione tra la direzione del colosso sudcoreano della tecnologia, Samsung, e le organizzazioni sindacali era nell’aria da mesi, nonostante continui confronti. Confronti sugli aumenti dei salari finiti sempre in un nulla di fatto. Da qui l’intenzione dei sindacati di proclamare lo sciopero, il primo nella storia del gruppo. La direzione e le organizzazioni dei lavoratori hanno tenuto colloqui e trattative da gennaio, ma non sono riusciti a ridurre le loro divergenze. “Dichiariamo uno sciopero a causa dell’atteggiamento della direzione che non tiene conto dei lavoratori”, hanno riferito i sindacati, annunciando l’iniziativa che rischia inevitabilmente di creare danni alla catena di rifornimento globale dei microchip. La Samsung in Corea del Sud dà lavoro in tutto a 124.800 persone. Fino a 4 anni fa l’azienda vietava l’organizzazione sindacale tra i dipendenti. Divieto annullato dopo che alcuni dirigenti aziendali sono stati condannati a pene detentive per i loro tentativi di ostacolare l’organizzazione dei lavoratori. I dipendenti così hanno ottenuto il diritto di proclamare lo sciopero. Il sindacato, Naionwide Samsung Electronics Union (NSEU) in Corea del Sud, conta 20mila iscritti ovvero il 16% dei dipendenti. Per cercare di trovare una situazione sui salari la Commissione nazionale per le relazioni lavorative, agenzia legata al Ministero del Lavoro, ha fatto da arbitro tra le parti, senza risultati. Una decisione che arriva in un momento di crisi della Samsung Electronics, perché negli ultimi 4 trimestri consecutivi ha registrato perdite consistenti. Il gruppo avverrebbe messo sul tavolo delle trattative un aumenti del 5,74%. Il sindacato avrebbe replicato con l’8%. L’azienda avrebbe risposto con un aumento dello stipendio base del 2,5%. Lo sciopero potrebbe avere pensanti conseguenze non solo per la Samsung ma anche per l’economia sud coreana. Una situazione che verrà seguita da vicino da tutto il mondo anche per la sua portata storica.
Samsung verso il primo sciopero nella sua storia, la protesta contro lo stallo dei salari
