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mercoledì, Luglio 24, 2024

Tregua a Gaza,”Hamas ha rifiutato nuova proposta Israele”

Una fonte di Hamas ha riferito che “il movimento ha informato i mediatori che non intende accogliere” la nuova proposta per un accordo consegnata al Cairo nei giorni scorsi da Israele. Lo riporta l’emittente saudita all-news Al-Sharq secondo cui la fonte ha affermato: “Ci rifiutiamo di riprendere i negoziati prima della fine delle operazioni militari”, accusando il premier Benjamin Netanyahu di “usare i negoziati come copertura per continuare i massacri a Gaza”. Il sito di notizie Axios ha rivelato che Israele ha consegnato ai mediatori – Qatar, Egitto e Stati Uniti – una proposta ufficiale, scritta e aggiornata riguardo un possibile accordo che porti al rilascio degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall’attacco 7 ottobre in Israele in cambio del cessate il fuoco. Ci sarebbero intanto “informazioni concrete” secondo cui ostaggi sono tenuti prigionieri a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ha detto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, che ha avuto un colloquio telefonico con il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, durante il quale ha “sottolineato l’importanza di operare” a Rafah. Secondo la nota diffusa da parte israeliana, Gallant ha aggiornato Austin sugli “sviluppi nella guerra contro Hamas e per garantire il ritorno dei 125 ostaggi trattenuti a Gaza”. Austin ha sentito Gallant, ha precisato il portavoce del Pentagono Pat Ryder, per parlare delle “operazioni israeliane a Gaza, della necessità di sostenere un aumento delle consegne di aiuti umanitari e dell’importanza urgente di aprire il valico di Rafah”. Austin ha ribadito l’appello per il rilascio immediato di tutti gli ostaggi ancora trattenuti a Gaza. La Jihad Islamica palestinese ha intanto diffuso un nuovo video dell’ostaggio Sasha Trufanov, tenuto prigioniero nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il sito di notizie israeliano Ynet, due giorni dopo il filmato di circa 30 secondi diffuso martedì dalla stessa fazione attiva nella Striscia di Gaza. Trufanov, evidenzia il Times of Israel, fornisce questa volta una prova del fatto che il video è stato girato di recente. Dura circa tre minuti e l’ostaggio, spiega la testata, fa riferimento alla decisione di Israele di ‘spegnere’ al-Jazeera. Lo stop alle trasmissioni della tv satellitare risale al 5 maggio scorso. Trufanov è stato rapito il 7 ottobre scorso dal kibbutz di Nir Oz insieme alla madre Yelena, alla nonna Tati e alla fidanzata Sapir Cohen. Tutte e tre sono state rilasciate nell’ambito dell’accordo dello scorso novembre. Il padre, Vitaly Trufanov, è invece morto nell’attacco di Hamas in Israele di oltre sette mesi fa. La Mezzaluna Rossa palestinese ha fatto sapere attraverso ‘X’ di aver recuperato i corpi senza vita di due paramedici uccisi in seguito al raid aereo israeliano che ha colpito un’ambulanza nella notte nella zona di Tal as-Sultan a ovest di Rafah nel sud della Striscia di Gaza. Le vittime sono i paramedici Haitham Tubasi e Suhail Hassouna. “Le forze di occupazione israeliane hanno deliberatamente bombardato l’ambulanza nonostante portasse l’emblema della Mezzaluna Rossa protetto a livello internazionale”, ha detto Mezzaluna Rossa palestinese in un post su X. Il ministero della sanità di Gaza ha definito l’attacco contro l’ambulanza come un ”crimine atroce” che conferma ”l’intenzione dell’esercito israeliano di annientare” il sistema sanitario della Striscia di Gaza. La Mezzaluna Rossa palestinese ha fatto sapere attraverso ‘X’ di aver recuperato i corpi senza vita di due paramedici uccisi in seguito al raid aereo israeliano che ha colpito un’ambulanza nella notte nella zona di Tal as-Sultan a ovest di Rafah nel sud della Striscia di Gaza. Le vittime sono i paramedici Haitham Tubasi e Suhail Hassouna. “Le forze di occupazione israeliane hanno deliberatamente bombardato l’ambulanza nonostante portasse l’emblema della Mezzaluna Rossa protetto a livello internazionale”, ha detto Mezzaluna Rossa palestinese in un post su X. Il ministero della sanità di Gaza ha definito l’attacco contro l’ambulanza come un ”crimine atroce” che conferma ”l’intenzione dell’esercito israeliano di annientare” il sistema sanitario della Striscia di Gaza. A Gaza “non è in corso una guerra ma un genocidio”. A ripeterlo è il leader turco Recep Tayyip Erdogan in dichiarazioni da Izmir (Smirne) rilanciate dall’agenzia turca Anadolu. E quanto avvenuto domenica scorsa a Rafah, dopo il raid israeliano e le denunce dei palestinesi di 45 morti tra gli sfollati, è “la fine dell’umanità”, ha detto Erdogan. “Non ci sono giustificazioni per una simile brutalità”, ha aggiunto. Dal 7 ottobre dello scorso anno, quando sono iniziate le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, dall’enclave palestinese denunciano un bilancio che parla di più di 36.000 morti. In questi mesi Erdogan non ha risparmiato accuse a Israele e al premier Benjamin Netanyahu. “Uccidere più di 36.000 persone e ferirne più di 80.000, bombardare chi aspetta un pacco con aiuti – ha incalzato Erdogan – non è una guerra, ma un genocidio”.

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