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lunedì, Luglio 22, 2024

Il Pua proposto dal Comune non rispetta le linee d’indirizzo regionali

Con la nuova stagione balneare, il Paese che Vorrei torna a parlare di spiagge e di costa ed espone le sue considerazioni nei confronti del Piano di Utilizzo degli Arenili, che il Comune ha votato preliminarmente a dicembre e che è in attesa di approvazione in Regione. “Il Pua proposto dal Comune – dice la lista Il Paese che Vorrei – non rispetta le linee d’indirizzo del piano dell’utilizzo degli arenili regionale, che rappresenta il quadro normativo per regolamentare l’utilizzo degli arenili e per combinare lo sviluppo del turismo e delle attività economiche con la sostenibilità ambientale e la sicurezza a cui i Comuni si devono attenere. Il Piano presentato infatti, parte da una errata rilevazione morfologica della costa, della lunghezza delle varie tipologie di arenili e delle situazioni che rendono difficoltoso se non impossibile l’accesso al mare. La straordinaria diversità ambientale della nostra costa, è completamente ignorata quando il Pua individua, negli oltre 20 chilometri di litorale, solo due ambiti omogenei, Santa Marinella e Santa Severa. In base alla definizione di omogeneità descritta nel Puar, gli ambiti, dovrebbero essere almeno 9. Questa discutibile scelta consente di aggirare le prescrizioni del PUAR in merito alla ripartizione tra spiagge libere e spiagge in concessione a tutto svantaggio delle spiagge libere. Il Pua prevede inoltre concessioni per punti di ormeggio e di balneazione concomitanti, potenzialmente pericolosi e insalubri. Non prevede invece alcun intervento di riqualificazione delle aree degradate tipo la baia al chilometro 58 dell’Aurelia, nonostante sia interessata da due concessioni per spiaggia libera con servizi. Il Piano non dà risalto né alla fruibilità del mare da parte delle persone con disabilità, né alla realizzazione e segnalazione di nuovi varchi né, infine, alla individuazione di aree di parcheggio. Si ignorano anche importanti vincoli ambientali, paesistici e archeologici che insistono sul territorio. Si prevede addirittura un’area di approdo, alaggio e varo in località Grottini, sottoposta a tutela della Sovrintendenza Archeologica, o concessioni nell’area del monumento naturale di Pyrgi, in assenza di un regolamento del monumento stesso. In definitiva, il Pua di Santa Marinella, è un documento approssimativo, redatto in un’ottica miope che ignora la necessità di una vera riqualificazione della costa e delle realtà sociali, storiche, archeologiche, ambientali e produttive che su essa gravitano”.

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