Se devo giudicare dal numero di articoli che ho scritto quest’anno sulle performance teatrali che Agostino De Angelis ha messo in scena tra Cerveteri e Ladispoli, posso dire che per luinon vale più il detto che gli avevo, a ragione, accostano negli anni passati: Nemo propheta in patria. Finalmente il suo talento e la sua capacità di organizzare,con un impatto zero, suggestive ed emozionanti performance teatrali soprattutto in aree archeologiche, hanno trovato il giusto spazio anche nella sua città e nella sua terra. Come abbiamo già scritto più diffusamente in un altro articolo, domani, domenica 2 giugno, Agostino De Angelis metterà in scena, all’interno del recinto della Necropoli della Banditaccia, la Performance Teatrale Itinerante “La Collina di Spoon River…Necropoli Etrusca della Banditaccia”. Un’opera ideata, adattata e scritta dallo stesso regista e attore. L’appuntamento è per le ore 17:30. Per approfondire l’opera e per farci spiegare come si svolgerà la sua rappresentazione all’interno della Banditaccia, abbiamo raggiunto al telefono De Angelis, che gentilmente ci ha concesso la breve intervista che segue.
Maestro, ritorna di nuovo, con una sua performance, tra le tombe della Necropoli della Banditaccia
“Si, ritorno nei luoghi dove ho rappresentato la Divina Commedia. Stavolta con un’opera che la ricorda, ma più contemporanea. È dei primi del Novecento: Antologia di Spoon River”
Una Divina Commedia diciamo rivisitata dal poeta statunitense Edgar Lee Masters
“I personaggi naturalmente sono diversi. Però c’è l’idea che lui ritorna in questa città, su questa collina, dove si immagina di incontrare le persone che vivevano in quel luogo, e che adesso sono morti. Incontra il fabbro. Incontra il medico. Incontra persone che nella vita si vantavano di essere importanti, ma che si ritrovano tutti nella stessa condizione di trapassati. La morale è un po’ quella de “La livella” di Totò. Nella morte siamo tutti uguali.”
Come rappresenterà questa opera all’interno della Banditaccia?
“Sarà una performance itinerante. La cosa bella è che la condurranno i bambini. Che evocheranno i vari personaggi: “,,, qui una volta ci abitava il dottore… qui una donna bella..”.Scopriremo tutti i personaggi che riposano nella collina di Spoon River camminando all’interno del recinto della Necropoli della Banditaccia. E gli spettatori ci seguiranno nel nostro percorso, e incontrerannoinsieme a noi i defunti che ci racconteranno le loro storie.”
Molto interessante, In effetti mi ricorda molto la Divina Commedia che rappresentò a via degli Inferi
“Anche in questa opera troviamo il contrappasso dantesco. Per esempio, c’è quello che aveva inventato e trappole per i topi, e alla fine muore per un morso di un topo, mentre sistemava il suo magazzino.”
Come hanno vissuto i bambini che fai recitare nella tua performance, il dover affrontare dei temi così importanti e legati alla Morte?
“I bambini vivono queste esperienze sempre con la curiosità del gioco. Il bambino lavora sempre di fantasia.”
È stato difficile farli reciate in un’opera così complessa?
“Assolutamente no. Perché loro si divertono. Io dico sempre che il teatro per loro è un gioco.”
Secondo lei tra questi bambini c’è qualcuno che vorrà fare l’attore? “(sorridendo) I genitori si sono già fatti avanti dicendo che, se quest’estate ci sarà la possibilità di inserirli, li manderanno volentieri. Perché il teatro aiuta molto a fare vincere l’emozione, la paura o la timidezza. Oltre ad aiutare a migliorare la dizione e l’impostazione della voce. I bambini oggi vivono di tecnologia, e usano poco la parola. E il teatro è un modo per stimolare lo studio, e l’uso della parola. Una volta, a scuola, ci facevano imparare le poesie a memoria. Adesso questo non si usa più.”