test
giovedì, Giugno 27, 2024

Agricoltura: 40 ispezioni nel Lazio. 16 le aziende irregolari

Sedici aziende irregolari e 4 provvedimenti di sospensione delle attività imprenditoriali per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, oltre per avere impiegato lavoratori in nero e clandestini sul territorio nazionale, di nazionalità indiana. E’ il bilancio del controllo straordinario effettuato nelle zone agricole nei
territori dei comuni di Fiumicino (in particolare nell’area di Maccarese), Anzio (area di Lavinio), Fondi, Terracina, Pontinia, Aprilia, Viterbo, Montalto di Castro e Acquapendente dai militari del Comando Gruppo Carabinieri per la
Tutela del Lavoro di Roma,unitamente a quelli del Comando Gruppo Tutela del Lavoro di Napoli e del Comando Tutela del Lavoro di Roma, coadiuvati da militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Roma, Latina e Viterbo e con il concorso degli ispettori del lavoro dell’Ispettorato d’Area Metropolitana (Iam) di Roma e degli Ispettorati Territoriali del Lavoro (Itl) di Latina e Viterbo. L’attività, finalizzata al contrasto delle forme di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro in agricoltura, ha portato a 40 ispezioni in aziende agricole operanti nella produzione e raccolta di ortaggi e frutta (fragole,pomodori, carote, meloni, coltivazioni in serra, prodotti animali, filiere di stoccaggio di frutta), nell’allevamento di ovini e bufale e nella vinificazione. Di diversa natura sono state le irregolarità rilevate durante i controlli: numerose le violazioni sulla sicurezza del lavoro accertate, molte riconducibili a omesso utilizzo dei dpi dai lavoratori, presenza di rischi gravi derivanti dall’utilizzo di attrezzature, omessa formazione ed omessa sorveglianza medica. In particolare, il titolare di una ditta di raccolta carote nella zona di Fregene è stato denunciato per violazione prevenzionistiche, in quanto utilizzava un macchinario senza marchio Ce e quindi non idoneo e per il quale è stato sospeso l’utilizzo. Sempre nella zona di Fregene sono stati trovati container in condizioni fatiscenti, senza la presenza di bagni, utilizzati quali alloggi per i braccianti agricoli e sono quindi in corso ulteriori accertamenti per acclarare eventuali reati di sfruttamento lavorativo. Ad Anzio è stata rinvenuta un’analoga situazione di degrado in alcuni dormitori dei lavoratori e anche in questo caso seguiranno i dovuti accertamenti. Sono state comminate sanzioni amministrative per un totale di 75 mila euro e ammende per complessivi euro 52 mila euro. I controlli, che proseguiranno anche in altre aree delle Province laziali, rientrano in una più ampia azione del Comando CC per la Tutela del Lavoro finalizzata al contrasto del caporalato in agricoltura anche elevando gli standard di sicurezza nelle campagne. In un territorio ad alta vocazione agricola, infatti, l’attività di controllo è sempre più avvertita come necessaria, anche con finalità preventiva, in relazione a fenomeni criminali quali i furti, i danneggiamenti e il pascolo abusivo, oltre che per tutelare la salute dei consumatori, la sicurezza dei lavoratori e l’attività degli imprenditori impegnati nella produzione di eccellenze tipiche della terra laziale. Nell’operazione sono stati impiegati complessivamente 90 carabinieri del Comando per la Tutela del Lavoro dell’Arma territoriale e 30 ispettori dell’Inl.

Articoli correlati

Ultimi articoli