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giovedì, Giugno 27, 2024

Flaminio, un quartiere in trasformazione

Un caffè all’aperto, una partita al PalaTiziano, un concerto all’Auditorium o una mostra al Maxxi. Nel quartiere Flaminio si respira un’atmosfera di una grande vitalità, tra svago, sport e cultura a portata di mano nel giro di poche centinaia di metri. Ripercorriamone la nascita, l’evoluzione e le trasformazioni che lo hanno cambiato negli ultimi vent’anni, con la costruzione dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone, del Ponte della Musica e del Maxxi. Per scoprire poi le sfide che lo attendono: il nuovo Museo della Scienza, l’ampliamento del Museo nazionale delle arti del XXI secolo, il parco che aprirà sul Lungotevere delle Navi. A segnare il confine naturale del Flaminio è la grande ansa del Tevere che qui disegna con il suo percorso quasi un semicerchio. Fino ai primi del Novecento quest’area pianeggiante era spesso inondata dal fiume e non subì cambiamenti. All’inizio del secolo scorso sorsero gli insediamenti produttivi, oggi dismessi, di via Guido Reni. Con il Piano Regolatore del Sindaco Ernesto Nathan venne avviata la prima urbanizzazione dell’area, con i tracciati delle strade e i primi esempi di edilizia popolare. Lasciamo lo stile monumentale per addentrarci nel cuore del quartiere. Passeggiando su viale del Vignola, tra attività commerciali e tavolini all’aperto, a uno sguardo distratto potrebbe sfuggire un posto unico a Roma, dove sembra di trovarsi nella Capitale inglese. “Piccola Londra” o “Il Vialetto” è una stradina privata che corre fino a via Flaminia in perfetto stile british. Nel 1909 il sindaco Nathan, nato a Londra, con il nuovo Piano Regolatore aveva in profetto di realizzare per il mondo operaio abitazioni dignitose e funzionali. Una visione condivisa dall’architetto Quadrio Pirani, noto progettista di San Saba, ispirata appunto al modello urbanistico “garden cities”. Fu lui a firmare le atipiche costruzioni di via Bernardo Celentano, un’utopia fatta di abitazioni dai colori pastello, incastonata tra i grandi palazzi più recenti.

Sempre nel 1919 nasce anche il bel complesso di edilizia residenziale “Villa Riccio”. Nei decenni successivi, per far fronte a una sempre a una domanda crescente, ai quartieri sorti sul modello urbanistico della “città giardino” come Montesacro e Garbatella, vengono preferiti quelli a maggiore densità abitativa.

Nel 1927 viene realizzato anche il complesso “Flaminio II” dell’Istituto Case popolari, composto da tre lotti di quadrangolari al cui interno venne disegnata una piccola piazzetta di forma ovoidale. Oggi piazza Perin del Vaga si presenta come un salottino urbano, pedonalizzato dal 2019, dove si può sostare al cospetto delle deliziose fontanelle gemelle di delfini, dallo stile simile a quelle rionali di Pietro Lombardi.

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