Sono i consiglieri comunali di Ardea Domani Luca Vita e Niko Martinelli a chiedere risposte strutturali da parte delle istituzioni della città per contrastare la criminalità organizzata.
“Si è tenuta martedì scorso, 4 giugno, la commissione Servizi alla Persona convocata dopo la bocciatura in consiglio comunale della nostra mozione per l’adesione ad Avviso Pubblico – scrivono i consiglieri Luca Vita e Niko Martinelli – In aula, la maggioranza aveva manifestato la necessità di audire in commissione anche altre associazioni che si occupano di contrasto alle attività illecite della criminalità organizzata e di trasparenza nei processi amministrativi.
La commissione è stata un’utile occasione per approfondire il tema della presenza di organizzazioni criminali sul nostro territorio, soprattutto grazie alla presenza dei vertici regionali di Libera, che hanno illustrato con dovizia di particolari le indagini e gli studi che sin dagli anni ’60 hanno evidenziato la costante presenza delle mafie ad Ardea come negli altri comuni limitrofi.
Non basta certo, infatti, dedicare una piazza ai giudici Falcone e Borsellino, peraltro inaugurata qualche settimana fa in piena campagna elettorale, alla presenza di politici che ad Ardea vengono comodamente solo in occasioni di questo tipo. Servono risposte concrete e strutturali, non spot, in grado di incidere anche e soprattutto sul governo di un territorio complesso come il nostro.
Le parole delle associazioni chiamate in audizione confermano non solo la bontà della nostra proposta (Avviso Pubblico rappresenta un unicum nel panorama nazionale, proprio per il supporto che fornisce al personale amministrativo e alla politica di qualsiasi orientamento, chiamata ad assumere decisioni non sempre semplici), ma anche la necessità di un’attenzione di certo diversa da quella che la destra che governa la città ha mostrato fin qui, da ultimo in occasione della restituzione di un bene confiscato alla criminalità organizzata. Un atto grave, che segna di fatto, ancora una volta, un arretramento dello Stato.
Anche in commissione, non ci sembra che la politica abbia prestato la giusta attenzione ai tanti campanelli di allarme sollevati. Si continua ad anteporre alle soluzioni proposte – peraltro con costi più che irrisori rispetto al bilancio dell’ente – criticità a dir poco “fantasiose”. E a sminuire le attività criminali che hanno luogo anche ad Ardea messe in luce non solo dalle tante indagini della magistratura, ma anche dalle relazioni della Commissione parlamentare Antimafia e dai Rapporti dell’Osservatorio sulla Legalità e la Sicurezza della Regione Lazio.
Infine, e a maggior ragione quando si trattano temi così importanti, crediamo che il luogo deputato allo svolgimento delle Commissioni consiliari non possa essere una stanzetta nella sede di via Salvo d’Acquisto – come ormai avviene da mesi – ma l’Aula consiliare. Se una commissione pubblica viene svolta in un luogo angusto come quello e senza che nessuno abbia dato adeguata informazione alla cittadinanza, di fatto il governo della città diventa un affare di pochi. Che è poi quello che di solito vogliono le mafie”.