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martedì, Luglio 23, 2024

Ilaria Salis libera, è arrivata in Italia

È arrivata in Italia Ilaria Salis, l’insegnante eletta con Avs al Parlamento europeo. Il padre Roberto Salis venerdì è partito per Budapest in auto per riportarla a casa a Monza. La 39enne è arrivata alle 19:20 nell’abitazione dei genitori, presidiata da carabinieri e da agenti della Digos, e ha sorriso vedendo i giornalisti che la aspettavano.
Un viaggio in auto di 2mila chilometri in 24 ore e Roberto Salis ha mantenuto la sua promessa: “La riporto a casa io”, aveva detto e così ha fatto. E’ partito da Monza venerdì ed è andato a riprendere sua figlia Ilaria che ha lasciato Budapest per tornare in Italia dopo aver trascorso quasi 500 giorni in Ungheria dove è stata arrestata l’11 febbraio del 2023 con l’accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra.
Il padre: “E’ la fine di un incubo, ora esco di scena” Ora ‘è finito un incubo’, ha detto appena è sceso dall’auto, mentre sua figlia “molto stanca e provata” è salita subito a casa, dopo aver sorriso quasi stupita vedendo i giornalisti che l’aspettavano. Insieme, si sono fatti una foto davanti al cartello stradale di Monza e adesso possono pensare alla festa di lunedì per festeggiare i suoi 40 anni. “Ma dobbiamo farne due per recuperare quella dell’anno scorso”, sorride il padre che annuncia felice la fine della sua missione: “Ora io do le dimissioni da portavoce di Ilaria ed esco completamente di scena”. Da venerdì, sua figlia è una donna libera dopo che il giudice Jozsef Sos le ha concesso l’immunità senza attendere la proclamazione ufficiale della sua elezione al Parlamento europeo, dove è arrivata grazie alle 176mila preferenze ottenute con Alleanza Verdi e Sinistra. Inflessibile nelle tre udienze celebrate finora in un processo che ora è stato sospeso, il giudice Sos ha risolto in fretta quello che stava diventando l’ennesimo motivo di polemica tra Roberto Salis e il governo italiano accontentandosi di un elenco informale con i deputati italiani eletti e mandando quindi la polizia a togliere il braccialetto elettronico cogliendo di sorpresa la stessa attivista italiana.
L’arrivo a Monza tra amici stretti e parenti La sua famiglia un viaggio a Budapest lo aveva organizzato ma per andare a festeggiare il suo compleanno nell’appartamento dove era detenuta ai domiciliari dal 23 maggio. Invece i piani sono cambiati in fretta e i suoi genitori, sempre molto attenti alle questioni legate alla sicurezza, hanno deciso di andarla a prendere in macchina e riportarla così in Italia. Ad attenderli a Monza, nell’appartamento non lontano dal parco e dalla Villa Reale, c’erano i due fratelli e gli amici più stretti, gli stessi che hanno seguito tutte le udienze a Budapest e che hanno sempre aiutato la sua famiglia a risolvere tutti i problemi burocratici e logistici che ha dovuto affrontare in 16 mesi passati tra l’Italia e l’Ungheria.

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