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martedì, Luglio 23, 2024

Torna il festival Ombre a Viterbo

Dal 26 Giugno a Viterbo e dal 30 Giugno a Bagnoregio torna Ombre, il festival ideato da Alessandro Maurizi, giunto alla quinta edizione, avrà come tema principale la legalità. Quest’anno il titolo recita “Rivolgi il viso verso il sole e le ombre cadranno alle tue spalle”, un proverbio maori. Ombre inizierà, a Viterbo il 26 Giugno, mentre a Bagnoregio il 30 giugno. “Il Festival nasce per fare unire le persone per far riscoprire la positività presente in ognuno di noi – spiega Alessandro Maurizi -. Tutto questo lo faremo con spettacoli teatrali, concerti, incontri, danza, dibattiti, mostre, cene sotto le stelle trasmettendo in piazza il Campionato Europeo di calcio2024”. Presenti alla conferenza stampa figure del mondo polito, economico e delle forze dell’ordine. “È un festival della legalità che abbraccia tutto il centro storico da piazza del Gesù a piazza San Lorenzo fino a Piazza San Faustino, con convegni e interventi che invitano a riflettere su quanto il tema sia attuale, soprattutto per le nuove generazioni. Sarà uno sforzo collettivo teso a rianimare il centro storico di Viterbo” dichiara la Sindaca Chiara Frontini. Sulla stessa linea l’intervento di Alessandro Romoli, Presidente della Provincia di Viterbo. “L’obiettivo ambizioso di Ombre Festival è quello di illuminare la conoscenza e Le consapevolezza collettive grazie ad un programma che prevede incontri con personalità autorevoli. I loro vissuti contribuiscano a rendere testimonianza al valore della legalità” conclude Romoli. Ombre Festival nasce nel 2016 da un gruppo di uomini e donne della Polizia di Stato e quest’anno in particolare ospita i festeggiamenti per i 250 anni della fondazione del corpo della Guardia di Finanza. A ricordarlo è stato il Comandante Provinciale della guardia di Finanza, Carlo Pasquali. Un festival funziona se include tutte le realtà del territorio, se oltre che portarci culture da fuori, fa crescere anche quella interna, cosi argomenta Alfonso Antoniozzi, Assessore alla Cultura del comune di Viterbo, che conclude: ” Che non sia un festival che invade ma che include, che sia un festival che non sostituisce ma che accoglie.”

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