«Sì a “Porta d’Italia». Il consiglio comunale di Cerveteri pronto a costituire la nuova provincia dicendo addio a Città Metropolitana di Roma Comunale. Il documento portato in massima assise cittadina su richiesta dei consiglieri d’opposizione ha ottenuto il voto favorevole di ben 14 consiglieri comunali (10 i no, astenuto il sindaco Elena Gubetti). Una decisione che “pesa” anche politicamente, all’interno della maggioranza del primo cittadino (avendo votato favorevole 4 dei consiglieri “dissidenti”), che in apertura della discussione aveva espresso le sue perplessità sulla costituzione di una nuova provincia. Dall’assenza dei requisiti tecnici stabiliti per legge (la dimensione territoriale e il numero di abitanti) a quelli tecnici passando dall’assenza di un confronto con la cittadinanza tutta, il sindaco in sostanza si è detto contrario a una decisione del genere annunciando la sua astensione dal voto e lasciando la «mia maggioranza libera di votare come vuole» perché quello su una nuova provincia «non era tema del mio programma» e comunque sia «non avrà una ricaduta immediata sulla città». Ed è proprio sul voto che i consiglieri dell’ormai “ex maggioranza” Gubetti, sono andati in ordine sparco. A votare con i colleghi di opposizione sono stati gli esponenti di Cerveteri democratica (Antonella Di Cola e Angelo Galli), Anna Mastrandrea, Claudio Nucci e Maria Antonietta Pilu di Governo Civico.
«No a chi vuole governare con il centrodestra»
Una decisione la loro che ha subito scatenato le polemiche e le richieste di chiarimenti da parte degli altri gruppi politici di maggioranza a cominciare dal Partito democratico sia a livello provinciale, con il suo segretario Rocco Maugliani, che a livello locale con il segretario e consigliere dem, Giuseppe Zito. Una decisione che ha il “sapore” – per i dem – di «un ulteriore salto di qualità della strategia tesa a minare la stabilità della maggioranza di centrosinistra e di sferrare un ulteriore attacco, seppure indiretto, all’autorevolezza della sindaca Gubetti». Per le due cariche del Pd occorerà dunque «chiarire al tavolo della coalizione» se chi ha votato «a favore della proposta» si ritiene «ancora parte della coalizione di centrosinistra» o se «stanno lavorando a una nuova coalizione con il centrodestra. In tal caso – hanno concluso – è opportuno chiarire fin d’ora che Il Partito democratico a Cerveteri non sarà disponibile in nessun caso a governare insieme a Fratelli d’Italia, alla Lega e alle altre forze politiche che tanto male stanno facendo al governo del Paese e della Regione». A definire «vergognoso» quanto accaduto nella massima assise cittadina è stata anche la consigliera provinciale del Pd, Michela Califano: «Approfittando di una incomprensibile crisi politica che da settimane sta minando la stabilità della amministrazione Gubetti, una parte della maggioranza, con un indegno giro di valzer, ha approvato una risoluzione dell’opposizione con la quale si decide di staccarsi dalla Città Metropolitana di Roma Capitale e aderire alla micro Provincia del sindaco di Fiumicino Baccini. Un provvedimento che avrà pesanti ripercussioni sul territorio, adottato, senza alcun coinvolgimento dei cittadini e del tessuto sociale e produttivo locale. La decisione di istituire una nuova provincia e farne parte non può essere presa all’interno di caminetti ristretti e con una congiura di palazzo. Al contrario deve partire dal basso, con un percorso condiviso e un referendum che dia voce a chi quella decisione la subirà. Purtroppo invece assistiamo allo stesso schema che il Governo Meloni ha attuato con Autonomia differenziata e Premierato. Una metodologia antidemocratica e sprezzante di una destra sempre più arrogante. Come Pd attendiamo di capire se dal voto di ieri (di martedì, ndr) è emersa una nuova maggioranza di cui evidentemente non saremmo disponibili a far parte».