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mercoledì, Luglio 3, 2024

“Freccia”, chiesta una commissione d’indagine

Sul mistero del cine-teatro ora l’opposizione prepara l’offensiva presentando una mozione per l’istituzione di una commissione di inchiesta, tramite consiglio comunale, per i clamorosi ritardi sull’opera. Il “Massimo Freccia” sarebbe dovuto essere inaugurato già due anni fa, ma il cantiere è fermo da tempo. Non solo, l’intera minoranza in blocco (Fabio Paparella, Gianfranco Marcucci, Roberto Garau, Daniela Ciarlantini, Amelia Mollica Graziano, Ferdinando Cervo, Alessio Pascucci, Silvia Marongiu e Crescenzo Paliotta) ha chiesto alla maggioranza anche di verificare una possibile risoluzione del contratto di concessione dell’auditorium per grave inadempimento. Consiglieri che ripercorrono i passi di una storia tormentata e infinita: «Il teatro è stato acquistato dal comune di Ladispoli circa 20 anni fa con un investimento di circa 1,2 milioni di euro, realizzato con oltre 2,4 milioni di euro di fondi pubblici e la gestione in concessione è stata aggiudicata tramite gara pubblica alla ditta Frontera». Indice puntato sulla tempistica. «Il contratto di concessione stipulato dal comune con la suddetta ditta il 2 dicembre 2019 – aggiungono – prevedeva l’avvio delle attività entro 12 mesi dalla data di aggiudicazione e il completamento dei lavori entro 24 mesi». Poi però qualcosa è andato storto e il taglio del nastro, annunciato più volte dall’amministrazione comunale, non è mai avvenuto. «La ditta ha richiesto ulteriori fondi per lavori non previsti sollevando la necessità di interventi aggiuntivi per un valore di 180mila euro. Le verifiche condotte dagli uffici comunali non hanno fornito documentazione adeguata riguardo alla necessità e alla congruità dei costi dei lavori aggiuntivi richiesti». Per l’opposizione la giunta ha sbagliato nel 2021 ad azzerare il canone di concessione e l’estensione del contratto da 15 a 20 anni, generando così un mancato introito. «Ad oggi la struttura non è ancora aperta al pubblico – concludono i consiglieri – e le attività non sono iniziate nei termini previsti dal contratto. Tali inadempimenti e la mancata apertura del teatro costituiscono un grave danno economico e sociale per il comune e per i cittadini di Ladispoli».

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